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Sicilia, torna in classe il bimbo isolato dai genitori dei compagni perché autistico

La storia di discriminazione ed emarginazione arriva da San Giuseppe Jato: due settimane fa un alunno dell’istituto Riccobono è stato lasciato da solo in classe per volontà dei genitori dei compagni. Il sottosegretario all’istruzione Faraone: “Siamo intervenuti. Ora l’importante è che il piccolo torni a scuola”.
A cura di Ida Artiaco
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Bambino autistico

Lasciato solo perché autistico. L'ultima storia di discriminazione arriva da San Giuseppe Jato, piccolo comune in provincia di Palermo. Da dieci giorni, un alunno dell'istituto comprensivo Riccobono è stato costretto a disertare le lezioni dopo che due settimane fa era rimasto da solo in classe per il rifiuto dei genitori dei suoi compagni di mandare i figli a scuola. Dopo l'appello della madre e l'intervento del sottosegretario all'istruzione Davide Faraone, il bimbo, di cui non è stato reso pubblico il nome per proteggerne la privacy, potrà tornare tra i banchi dopo la lunga assenza.

"In questi giorni – ha raccontato la madre del piccolo – gli ho detto che la scuola era chiusa per lavori. Ho vissuto con dolore quanto accaduto, quando ho appreso che mio figlio era rimasto solo con l'insegnante di sostegno e che non c'erano i compagni".  D'accordo con il dirigente scolastico, si tratta di un tentativo, dalla durata di 30 giorni, durante i quali insegnanti e genitori valuteranno la situazione. "Se non riusciremo ad andare avanti e trovare una soluzione – ha sottolineato la donna – prenderemo altri provvedimenti". Dal canto loro, gli altri genitori, convocati dalla preside per un incontro straordinario, si sono difesi, dicendo che "si è trattato di un gesto spontaneo di fronte all'ennesimo atto non prevedibile e imprevisto del bambino, che ha degli scatti che non riusciamo sempre a prevedere".

Su questi ultimi episodi di esclusione ed emarginazione è intervenuto lo stesso sottosegretario all'Istruzione, che ha visitato personalmente la scuola di San Giuseppe Jato. "Quanto accaduto – ha dichiarato Faraone -, nel momento in cui i genitori hanno deciso di non portare più i bambini a scuola, è un gesto deplorevole figlio di un'inclusione che quest'anno non stava più funzionando, a differenza dell'anno precedente. Ho chiesto all'Ufficio scolastico regionale di capire se ci sono le condizione per far funzionare le cose con la collaborazione di tutti. Tuttavia, il piccolo la prossima settimana tornerà a scuola e questa è la cosa più importante".

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