Si ribellano alla ‘ndrangheta e aprono la spiaggia anti-pizzo di Libera

La storia di Demetrio e Filippo Cogliandro è quella di due persone, rispettivamente padre e figlio, che hanno avuto il coraggio di ribellarsi alla ‘ndrangheta e che hanno trovato aiuto nelle istituzioni. Hanno avuto il coraggio di non abbassare la testa nonostante i continui avvertimenti, le minacce e infine anche le aggressioni. Le storie di padre e figlio, raccolte ne “L’impero della ‘ndrangheta” di Raffaele Rio e Dorina Bianchi, vengono raccontate oggi sul Corriere.it. E sono due storie con un copione spaventosamente simile. Demetrio e Filippo Cogliandro sono di Lazzaro, località vicino Reggio Calabria. Prima il padre e poi il figlio sono stati avvicinati, nel corso della loro vita, dalla ‘ndrangheta. Il padre negli anni ’80 gestiva un’area di servizio sulla statale di Lazzaro. La ‘ndrangheta si accorse dei suoi affari e quindi iniziò con i danneggiamenti e poi la richiesta del pizzo. Lui però, anche per dare un esempio al figlio 17enne, decise di denunciare i suoi aguzzini. Così nel 1986 fu gambizzato. Ma Demetrio continuò a non pagare.
A Lazzaro l’associazione Libera di don Ciotti – La storia di suo figlio Filippo è quella di uno chef gestore di un locale, "L'Accademia", che diventa ben presto un punto di riferimento a Lazzaro. Anche per lui arrivano le minacce, le richieste del pizzo e anche lui, come suo padre, nel 2008 denuncia tutto alle autorità. Quelle autorità che poi hanno avuto un ruolo importante nella storia di Filippo Cogliandro: il sindaco del comune ha approvato una delibera per azzerare i contributi dovuti alle vittime di mafia e la camera di commercio locale ha esentato l’imprenditore per 5 anni dalla tassa d’iscrizione annuale. Poi lo scorso anno è arrivata a Lazzaro l’associazione Libera di Don Ciotti. Nasce così la prima spiaggia anti-pizzo che viene gestita proprio da Filippo Cogliandro. Il Comune concede gratuitamente a Filippo lo spazio antistante il suo ristorante e da ormai due anni, il locale e la spiaggia registrano il tutto esaurito.