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“Si può avere la sindrome di Down e lavorare”: a Bologna apre un b&b “speciale”

Un sogno all’insegna dell’inclusione e dell’autonomia: a Bologna apre il bed & breakfast “Via delle Idee”, i cui custodi sono giovani adulti con sindrome di Down. Malgrado il periodo difficile dovuto alla pandemia, lo staff dell’associazione “Casa delle Idee” ha deciso di permettere ad alcuni ragazzi disabili dell’associazione di lavorare e svolgere mansioni che rispecchiano le loro capacità e competenze.
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Un sogno che nemmeno la pandemia è riuscita ad ostacolare. "La Casa delle Idee, che fa capo all'associazione che ho deciso di fondare a Bologna ormai diversi anni fa, promuove percorsi di autonomia e inclusione per persone con disabilità", spiega Rossana De Sanctis, presidente dell'associazione, psicologa e madre spirituale di quest'ultima audace iniziativa. Proprio a causa del Covid, alcuni dei 14 ragazzi seguiti dall'associazione hanno dovuto smettere di lavorare. E' il caso di Agnese Sgarzi e Giovanni Brischetta, quest'ultimo già dipendente di Eataly, solare, combattivo e determinato.

"Lavorare per loro è fonte di energia positiva"

Grazie alla perseveranza dei responsabili de "La Casa delle Idee", d'ora in poi Giovanni e Agnese avranno qualcosa di cui occuparsi. I loro compiti spaziano dall'accoglienza degli ospiti alla preparazione dei locali del Bed & Breakfast: preparare il letto, un caffè o un the di benvenuto, controllare che il bagno non sia sprovvisto dei prodotti indispensabili, pulire e – soprattutto – far sentire a casa i nuovi arrivati.

"Per quanto il periodo sia difficile per tutti i lavoratori del settore, siamo stati piacevolmente sorpresi dall'affluenza di ospiti sin dai primi giorni di apertura", spiega Giacomo Busi, progettista e responsabile delle attività educative. In effetti, il libro degli ospiti all'ingresso dell'abitazione è testimone del via-vai che la contraddistingue.  “I ragazzi si sono impegnati molto e per molto tempo e siamo convinti che aprirsi a una nuova idea e a un nuovo percorso oggi possa essere per l'associazione una fonte di energia positiva", continua la presidente dell'associazione. Quest'ultima sorge a due passi dal Bed & Breakfast. Basta attraversare via Saragozza – nota arteria del capoluogo emiliano che si snoda fino al centro storico -per trovarsi di fronte all'ampio portone di legno dell'associazione. Qui, è giorno di "laboratorio". Una decina di altri ragazzi disabili ha appena terminato un corso sulle "chiamate su Skype" e nel secondo pomeriggio si passa all'apprendimento a memoria del tragitto che dal b&b conduce all'abitazione di Lucio Dalla, meta turistica irrinunciabile per chiunque si trovi di passaggio a Bologna. Malgrado la consapevolezza dell'imminente nuovo lockdown nazionale, oggi alla Casa delle Idee si respira aria di festa. I ragazzi hanno addobbato un piccolo albero di Natale e, seppur mantenendo la distanza di sicurezza, non rinunciano a scherzare e intrattenersi.

Trisomia 21 in Italia: dati

Stando alle ultime stime, in Italia 1 bambino ogni 1.200 presenta un diverso grado di trisomia 21, o sindrome di Down. Si calcolano circa 500 nascite all'anno per un totale 38 mila persone nel nostro Paese. Secondo l’Associazione Italiana delle persone Down, solo il 13% di queste svolge un lavoro con regolare contratto. Eppure, secondo Rossana De Sanctis in moltissimi casi queste persone potrebbero tranquillamente svolgere diverse mansioni. "Arrivati a una certa età, il lavoro è un aspetto fondamentale della vita di tutti, compresi i ragazzi con disabilità", spiega. "La sindrome di Down non preclude di principio l'inserimento in un contesto professionale, ma è indispensabile saper individuare le singole predisposizioni, come nel caso di Giovanni e Agnese", conclude.

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