Si lussa il ginocchio e viene operata all’ospedale di Scorrano: Maria muore a 42 anni, 8 indagati

Una caduta in casa, uno svenimento improvviso, poi la corsa all’ospedale di Scorrano, in provincia di Lecce. È l’inizio della vicenda che ha portato alla morte, improvvisa e ancora senza spiegazione, di Maria Toma, 42 anni, originaria di Maglie. La donna, affetta da sindrome di Down ma considerata in buone condizioni generali, era stata ricoverata nel reparto di Ortopedia dopo che gli accertamenti avevano evidenziato una lussazione al ginocchio provocata dalla caduta.
Il 5 novembre i medici avevano deciso di procedere con un intervento in anestesia totale per ridurre la lussazione, una manovra esterna necessaria a riallineare l’articolazione ma priva di carattere chirurgico. L’operazione era stata eseguita senza particolari complicazioni e la paziente era rientrata in reparto per la degenza post-operatoria. Nulla, nelle ore successive, aveva fatto presagire ciò che sarebbe accaduto poco dopo.
La mattina del 7 novembre, due giorni dall’intervento, la 42enne ha accusato un malore improvviso. I soccorsi sono stati immediati, ma ogni tentativo di rianimarla è risultato inutile. Una morte tanto rapida quanto inspiegabile, che ha lasciato attoniti i familiari, convinti che la congiunta non avesse patologie tali da far temere un epilogo del genere. Sconvolti, hanno deciso di rivolgersi all’avvocata Anna Maria Congedo, chiedendo alla magistratura di chiarire le cause del decesso.
La denuncia ha portato il sostituto procuratore Alessandro Prontera ad aprire un fascicolo per omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. Come atto dovuto per permettere gli accertamenti medico-legali, otto operatori dell’ospedale – tra medici, infermieri e l’anestesista coinvolto nella procedura – sono stati iscritti nel registro degli indagati. L’autopsia, affidata al medico legale Alberto Tortorella, è stata eseguita nella camera mortuaria del “Vito Fazzi” di Lecce e sarà integrata dagli esami istologici sui campioni prelevati.
Solo con il deposito della relazione peritale, atteso entro sessanta giorni, sarà possibile delineare un quadro più preciso e capire cosa abbia provocato la morte di Maria Toma. Nel frattempo, la comunità di Maglie si è stretta attorno alla famiglia: in tanti hanno partecipato ai funerali celebrati il 13 novembre nella chiesa dell’Immacolata, offrendo un ultimo saluto a una donna descritta da chi la conosceva come serena, autonoma e circondata dall’affetto dei suoi cari. Ora, per loro, resta l’attesa di una risposta in grado di dare senso a un dolore che oggi appare ancora senza spiegazione.