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Sequestrate 72 agenzie di poste private: trattenevano i soldi delle bollette

Le Fiamme Gialle di Palermo hanno sequestrato 72 poste private accusate di truffa, appropriazione indebita e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento in danno dei cittadini. L’indagine trae origine dalle denunce di molte persone.
A cura di Susanna Picone
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Le Fiamme Gialle di Palermo hanno sequestrato in Sicilia 72 poste private accusate di truffa, appropriazione indebita e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento in danno dei cittadini. L’indagine trae origine dalle denunce di molte persone.

Tante denunce di diverse persone che lamentavano il mancato riconoscimento, da parte di enti fornitori di servizi pubblici, dei pagamenti delle utenze effettuati attraverso il canale alternativo dei servizi postali privati, con la conseguenza che in alcuni casi venivano sospese le forniture di gas, luce e telefono. Denunce alla base di una indagine che ha portato la Guardia di Finanza di Palermo a sequestrare su tutto il territorio nazionale 72 agenzie di poste private. Le accuse sono di truffa, appropriazione indebita e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento in danno dei cittadini. Le indagini hanno evidenziato come le agenzie sequestrate effettuassero i servizi di pagamento in maniera totalmente abusiva, in quanto prive delle autorizzazioni necessarie per legge. Il provvedimento è stato disposto in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Palermo per violazione al Testo Unico delle Leggi Bancarie.

Sequestrati 180 conti correnti sui quali sono finiti circa 30 milioni in 18 mesi – Nel corso dell’operazione delle Fiamme Gialle sono stati denunciati i titolari dei due network e sottoposte a sequestro preventivo 72 agenzie con sede nelle province di Palermo, Messina, Catania, Trapani, Agrigento, Roma, Macerata, Lecce, Reggio Calabria, Modena e L’Aquila. Contestualmente sono state sottoposte a sequestro tutte le apparecchiature utilizzate per le operazioni finanziarie, oltre ai server centrali, e si è data esecuzione al sequestro probatorio dei quasi 180 conti correnti utilizzati per il deposito delle somme illegittimamente inoltrate tramite i pagamenti dei bollettini. La Guardia di Finanza ha spiegato che stante la natura degli illeciti e dei riscontri operati si è delineato un quadro “assolutamente allarmante anche sotto il profilo della tutela dell’utenza, laddove si consideri che solo uno dei network sottoposti a sequestro ha movimentato in soli 18 mesi circa 30 milioni di euro”. I bollettini risultavano non pagati e ignari cittadini subivano la sospensione dei servizi di primaria importanza.

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