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Sempre più bambini rischiano di annegare, i bagnini: “Colpa dei genitori distratti dagli smartphone”

I genitori distratti dalle chat e dalle notifiche sugli smartphone, i figli al largo in balia delle onde e del mare. Sta accadendo sempre più spesso in queste ultime settimane e sono almeno due gli episodi più recenti accaduti nel riminese.
A cura di Davide Falcioni
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I genitori distratti dalle chat e dalle notifiche sugli smartphone, i figli al largo in balia delle onde e del mare. Sta accadendo sempre più spesso in queste ultime settimane e sono almeno due gli episodi più recenti accaduti nel riminese: un bimbo di 6 e uno di 7 anni su un materassino gonfiabile sono stati portati al largo dalla corrente e e poche ore più tardi la sorte è capitata a due fratellini tedeschi di cinque anni, entrambi salvati dall'annegamento. Se non ci fossero stati i bagnini entrambi i casi sarebbero finiti in tragedia, ed è stato  proprio Stefano Simoni, portavoce dell’associazione che riunisce i marinai di salvataggio riminesi, a lanciare l'allarme sulle pagine del Resto del Carlino. "Purtroppo è una situazione che si ripresenta ciclicamente ogni estate – spiega – Mamme e papà stanno sul lettino, chiacchierano con gli amici, giocano con l’iPhone, e non si accorgono che il figlio è a un passo dall’annegare. Addirittura, quando glieli riportiamo e li rimproveriamo per la loro negligenza, ci rispondono con tono scocciato, come se li avessimo disturbati per una cosa da poco".

È la sempre più frequente distrazione dei genitori a far sì che i bagnini di Rimini tornino a chiedere a  il riconoscimento dello status di pubblici ufficiali, qualifica che permetterebbe loro di agire con maniera libertà ed efficacia. "Non è una richiesta fine a se stessa – continua Simoni -, ma che mira unicamente a migliorare le condizioni di sicurezza dei bagnanti, unico tema che abbiamo davvero a cuore. Essere pubblici ufficiali ci consentirebbe di avere quel riconoscimento sociale e quindi maggiore autorevolezza nel richiamare le persone che non rispettano le regole della spiaggia e non si comportano in maniera corretta. Inoltre, questo status ci permetterebbe di essere maggiormente tutelati in caso di aggressioni, fisiche o verbali, che in passato non sono certo mancate. A mali estremi, estremi rimedi", dice Simoni, che chiede la possibilità di multare chi commette gravi errori. "Ricordiamo – spiega – che l’abbandono di minori è punito dall’articolo 591 del codice penale. Le sanzioni, usate in maniera non repressiva, potrebbero rivelarsi uno strumento utile a diffondere maggiore consapevolezza tra quei genitori che peccano di negligenza".

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