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“Se non ti sposi fai la fine di Saman”: nuovo orrore a Novellara, paese della 18enne uccisa dai familiari

Per un 52enne pachistano e la moglie 37enne i carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, una ragazza poco più che ventenne nel 2021 costretta a nozze a distanza con un cugino. Lei, come Saman, si era opposta a sposarlo.
A cura di Susanna Picone
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Saman Abbas
Saman Abbas

A Novellara, Comune nella provincia di Reggio Emilia diventato tristemente noto alle cronache per la tragica storia di Saman Abbas, si registra un’altra brutta storia, collegata anche a quella della diciottenne pakistana uccisa dai familiari. Perché era proprio il nome e la storia di Saman Abbas che i familiari di un’altra giovanissima utilizzavano per minacciarla.

“Se non ti sposi fai la fine di Saman Abbas”, le parole che un 52enne pachistano avrebbe detto alla figlia poco più che ventenne. Per lui e per la moglie 37enne, matrigna della ragazza, i carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Nel 2021, secondo quanto ricostruito, la giovane era stata costretta a nozze a distanza con un cugino. Lei si era opposta a sposarlo fisicamente. Proprio come Saman. Per il padre e la matrigna è stato disposto il braccialetto elettronico. Entrambi rispondono di maltrattamenti, l'uomo anche di costrizione o induzione al matrimonio.

La vittima di questa storia viveva a Novellara con il padre, la moglie del padre e i fratelli nati dal secondo matrimonio dell’uomo. La mamma della ragazza, invece, è morta in Pakistan quando lei era appena nata. Ufficialmente la donna sarebbe morta per cause naturali, ma la ragazza avrebbe riferito di aver ricevuto racconti quando era piccola secondo cui sarebbe stato invece un omicidio per mano dello zio, fratello maggiore del padre.

E a Novellara la giovane, secondo quanto ricostruito, non era libera di uscire di casa, di cercarsi un lavoro, di avere contatti con il mondo esterno, di studiare. Suo padre aveva deciso che doveva fermarsi alla terza media. Gli adulti di casa le dicevano che era musulmana e che per questo doveva tenere comportamenti adeguati, le dicevano anche di non fidarsi degli assistenti sociali che la seguivano.

Ma lei di recente aveva raccontato proprio ai servizi sociali che il padre le aveva prospettato di partire per un viaggio in Pakistan e per questo lei aveva accettato, per timore della propria incolumità, il collocamento in una comunità. Temeva che in Pakistan si sarebbe celebrato fisicamente il matrimonio con quel cugino mai visto.

Quando lei si è opposta, il padre le avrebbe detto che le sarebbe capitata la stessa sorte di Saman Abbas.

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