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Scontro auto-moto a Montalbano, agente muore in ospedale: “Angelo, un vero soldato”

Un giovane agente di Polizia Penitenziaria è morto a seguito di un incidente in moto avvenuto nei pressi di Montalbano (in provincia di Ferrara) ieri mattina. Il dolore di amici e colleghi che lo ricordano come “un vero soldato, sempre disponibile e pronto a fare il suo dovere. Un ragazzo gentile, serio e amabile. Un angelo con la divisa”
A cura di Biagio Chiariello
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Mario Rocco Santoro, agente di polizia penitenziaria, aveva solo 32 anni. Ha perso la vita in seguito ad un incidente avvenuto ieri mattina a Montalbano. l ragazzo si trovava in sella alla propria moto quando, per cause ancora in via di accertamento, è avvenuto lo schianto con un’auto. L’impatto frontale con la vettura è stato violentissimo. L’uomo, originario di Potenza e da tre anni in servizio all’Arginone, è morto dopo alcune ore di lotta all’ospedale di Cona.

Come riporta il Resto del Carlino, L’incidente si è verificato alle 11.40 in via Bologna, all’angolo con via Fruttidoro. Mario e viaggiava in sella alla sua Kawasaki Ninja verde. In quegli stessi istanti, all’angolo tra le due strade alle porte della frazione è sopraggiunto una Toyota Hybrid. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia municipale, i due veicoli si sono scontrati. Ad avere la peggio è stato il motociclista. L’impatto con la parte anteriore destra della vettura è stato molto violento. Al punto da sbalzare il ciclomotore del 32enne fuori strada. All’arrivo dei soccorritori, la moto si trovava in un campo agricolo che costeggia la strada.

Sul posto sono sopraggiunti immediatamente i medici del 118 che hanno trovato il giovane in condizioni critiche, ma ancora in vita. Per tale ragione, i sanitari hanno d’urgenza condotto il 32enne in Ospedale, precisamente a Cona. Purtroppo, però, il suo cuore ha smesso di battere alcune ore più tardi.

La notizia della morte di Santoro si è diffusa rapidamente all’Arginone, dove i colleghi con i quali da ormai tre anni condivideva il lavoro tra le mura della casa circondariale lo ricordano come "un vero soldato, sempre disponibile e pronto a fare il suo dovere. Un ragazzo gentile, serio e amabile. Un angelo con la divisa". Mario Rocco Santoro era in forza al Nucleo traduzioni locale.

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