28 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scambio di voti politico-mafioso a Petrosino, ora il Comune rischia anche il fallimento

Prima seduta del Consiglio comunale di Petrosino, nel Trapanese, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il consigliere Michele Buffa, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.
A cura di Roberto Marrone
28 CONDIVISIONI
Immagine

Una seduta molto aspra e intrisa di dibattito quella del consiglio comunale di Petrosino, piccolo comune siciliano in provincia di Trapani, che è tornato a riunirsi ieri 20 marzo 2023 per la prima volta dopo che qualche giorno fa la DDA aveva provveduto all’arresto del consigliere Michele Buffa e all’invio di un avviso di garanzia al presidente del Consiglio Aldo Caradonna in seguito dimessosi dalla carica ma non da consigliere, entrambi indagati per importante scambio di voti politico-mafioso.

La vicenda di mafia è anche collegata all’ex latitante Matteo Messina Denaro attraverso l’inchiesta “Experia” portata avanti dalla Procura alcuni mesi fa, prima dell'arresto del latitante. 

All’inizio della seduta aperta dalla vicepresidente Francesca Marino si è dato spazio al dibattito politico sulla vicenda mafiosa e primo ad intervenire è stato il sindaco Giacomo Anastasi che, secondo alcune intercettazioni, veniva sponsorizzato dal boss locale Marco Buffa durante la scorsa campagna elettorale.

“Non posso entrare dentro le questioni giudiziarie ma vorrei specificare che sono tante le volte che questa amministrazione ha sempre sposato la legalità – sottolinea Anastasi – La questione politica verrà affrontata quando avremo ulteriori certezze, finora non sono stato raggiunto da nessun avviso di garanzia e da nessun inquirente. Io continuo a lavorare per il bene comune con la coscienza pulita”.  

Molto forte l’intervento del capo dell’opposizione Marcella Pellegrino che nel 2022 non divenne sindaco per 16 voti di differenza rispetto allo stesso Anastasi: “Noi dopo Campobello e Castelvetrano siamo il terzo comune pubblicizzato a livello nazionale per fatti di mafia e non ci meritiamo questo”.

Infine, la presidente Marino, prima di procedere alla elezione del nuovo presidente del consiglio poi è risultato essere Liliana Giordano, ha letto un messaggio fatto pervenire dall’indagato Aldo Caradonna che ha scelto di non presentarsi in aula: “La legalità è la strada che ho scelto di percorrere fin da ragazzo, le accuse che oggi mi toccano mi addolorano e non mi rendono sereno. Ho già riferito quanto sapevo agli organi inquirenti e spero che facciano luce al più presto”.   

Dopo la seduta di ieri sera, sembra non esserci via di scampo per Petrosino che ormai è arrivato al suo fallimento non solo perché è stato colpito dalle importanti vicende di mafia che potrebbero anche portare allo scioglimento degli amministratori, ma di certo perché la gestione del comune sarà commissariata in quanto con la mancata approvazione del bilancio Rendiconto 2021 che era previsto per ieri sera, il comune verrà dichiarato in dissesto finanziario ovvero in fallimento.

Negli anni la piccola città di circa 7 mila abitanti è riuscita a creare un disavanzo da 19 milioni di euro e che ovviamente l’attuale amministrazione, in carica dallo scorso anno, non riuscirà a recuperare. Al momento a Petrosino non ci sono i soldi neanche per cambiare una lampada da un palo di illuminazione pubblica.

Nel frattempo, le indagini giudiziarie vanno avanti per capire anche quanto la mafia si possa essere infiltrata negli affari comunali in attesa che in settimana il sindaco Anastasi venga ricevuto dal Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views