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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, arrestato in Spagna il cugino latitante Nomanulhaq Nomanulhaq

La polizia di Barcellona ha fermato un 35enne pakistano ritenuto responsabile della scomparsa e dell’omicidio di Saman Abbas, la ragazza di Novellara della quale non si hanno notizie dal 30 aprile scorso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La polizia di Barcellona, insieme al Scip, la Collaborazione internazionale di polizia, ha fermato Nomanulhaq Nomanulhaq, il cugino di Saman Abbas, la ragazza scomparsa il 30 aprile scorso da Novellara. Si tratta di un 35enne pakistano accusato ora di sequestro, omicidio e occultamento di cadavere.

Secondo quanto confermato dalle forze dell'ordine italiane a Fanpage.it, Nomanulhaq Nomanulhaq è stato fermato su mandato di arresto europeo. Il 35enne fuggì dall'Italia il 10 maggio insieme allo zio e al cugino Ikrm. Con loro c'era anche il fratello minore di Saman, bloccato al confine e affidato a una comunità. Gli inquirenti confermano che l'uomo è stato trovato e arrestato in un appartamento situato nella periferia di Barcellona, dove si trovava da mesi. Le autorità spagnole restano in attesa della convalida dell'arresto per avviare le procedure di estradizione e di consegna all'Italia: qualora non dovesse opporsi, il 35enne potrebbe arrivare in Italia già tra dieci giorni, in caso contrario, come è accaduto però lo zio di Saman, Danish Hasnain, potrebbero volerci anche mesi prima di vederlo varcare il confine italiano.

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La svolta è arrivata con la trasferta dei carabinieri di Reggio Emilia a Parigi per l'arresto dello zio ritenuto esecutore materiale dell'omicidio. In quell'occasione è stato rintracciato anche il numero di telefono spagnolo che usava il 35enne ricercato. Le autorità hanno quindi richiesto un'intercettazione telefonica che ha portato all'arresto.

L'arresto dello zio Hasnain e del cugino Ijaz

Nel mese di giugno 2021, l'Italia aveva preso in consegna dalla Francia un altro cugino della 18enne scomparsa, Ikrm Ijaz. Insieme allo zio di Saman era accusato di omicidio premeditato. Da allora sono continuate le ricerche per individuare all'estero lo zio Danish Hasnain. L'uomo è stato poi arrestato a Parigi nel mese di settembre su mandato di arresto europeo. Danish è stato poi estradato in Italia, dove ha negato il suo coinvolgimento nel delitto durante l'interrogatorio. Secondo gli inquirenti, invece, sarebbe proprio lui l'esecutore materiale del delitto. Con Ikrm e Nomanulhaq avrebbe poi occultato il cadavere che ancora oggi non è stato ritrovato.

L'omicidio, programmato ed effettuato con la complicità dei genitori della ragazza secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, sarebbe stato una "punizione" per un matrimonio combinato che la 18enne non aveva voluto accettare. Già una volta aveva denunciato alle autorità la volontà dei genitori di costringerla a sposare un connazionale in Pakistan e per questo motivo era stata accolta in una struttura protetta nel Bolognese. Poi aveva deciso di fare ritorno a casa per prendere i suoi documenti e partire insieme al fidanzato che aveva scelto.

La giovane però non ne avrebbe avuto il tempo: trascinata in una trappola dai suoi stessi familiari, secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa e il suo cadavere occultato. I genitori della 18enne hanno poi preso un volo per il Pakistan pochi giorni dopo l'omicidio. Lo zio Danish e i cugini, invece, si sono diretti verso la Francia e la Spagna.

In attesa dell'estradizione

L'avvocato di Nomanhulaq Nomanhulaq, Luigi Scarcella, ha dichiarato all'Ansa di essere in attesa "sugli sviluppi della procedura di estradizione". "Qualora concessa, l'estradizione ci permetterà di conferire con l'assistito e approntare la migliore linea difensiva".

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