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Roma, all’ospedale Umberto I pazienti “sfrattati” per far posto a un senatore

La vicenda denunciata da una studentessa e riportata dal quotidiano Il Giornale risalirebbe a giugno: un senatore dell’Udc viene ricoverato all’Umberto I e per lasciargli la stanza singola due pazienti vengono trasferiti in un’altra camera occupata già da altre quattro persone.
A cura di Susanna Picone
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Un senatore viene ricoverato all’ospedale romano Umberto I e per lasciargli una stanza singola i due pazienti che la occupavano vengono trasferiti di corsa in un’altra camera dove c'erano già altri quattro malati. È quanto sarebbe accaduto lo scorso giugno secondo la testimonianza di una studentessa di Infermieristica tirocinante a Medicina interna. È stata lei a rivelare su Facebook il presunto favoritismo al politico – il paziente sarebbe stato un senatore dell’Udc – attraverso una lettera aperta al primario dell’Umberto I Francesco Violi, docente alla Sapienza. Il quotidiano Il Giornale ha raccontato la bufera nata dopo la sua denuncia. “Una sera, verso le 20 – scrive Roberta Cristofani, la studentessa che ha denunciato l’accaduto – ho notato una certa agitazione da parte del personale. Due pazienti, senza ricevere alcuna spiegazione, sono stati spostati in stanze in cui erano presenti già altri quattro letti, mentre quella in cui si trovavano loro è rimasta vuota. Lo stato di agitazione continuava: apriamo le finestre, spruzziamo un deodorante, il nuovo letto deve essere perfetto. Il nuovo letto. Uno solo. Io non ho molta esperienza, per questo mi è sembrato naturale chiedere lumi. “Domani arriva il senatore. Deve stare in una stanza singola, disposizioni del primario”. Di primo acchito, non ho capito molto di ciò che mi era stato comunicato. Perché mai il senatore dovrebbe stare in una stanza singola? Con la penuria di letti che abbiamo, tra l’altro?”.

La replica del Policlinico Umberto I di Roma

La studentessa, nella sua lettera aperta, ha dunque detto di essersi sentita umiliata nel dover comunicare ai due pazienti “sfrattati” che quanto stava accadendo era perché doveva arrivare un senatore. La giovane tirocinante non ha rivelato il nome del senatore arrivato in ospedale e non l’ha fatto neppure l’Umberto I. Le ricerche del quotidiano Il Giornale hanno portato ad Antonio De Poli, che però – secondo l’ospedale – non avrebbe subito alcun trattamento di favore. Il Policlinico al quotidiano ha infatti giustificato in questi termini il caso: “Non capiamo quale possa essere stato il privilegio accordato al senatore. La struttura deve farsi carico e garantire la privacy e sicurezza di tutti i pazienti ricoverati. Nessun favoritismo, ma il medesimo trattamento anche quando trattasi di personaggi pubblici incaricati di particolari funzioni”.

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