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Roberta Bertacchi trovata impiccata a Casarano, prima di morire la lite con il fidanzato in un pub

Roberta Bertacchi avrebbe litigato con il fidanzato in un pub poche ore prima di essere trovata morta in casa con al collo una squadra della locale squadra di calcio di Casarano. La giovane stava attraversando un periodo di difficoltà psicologica. Si indaga per scongiurare l’istigazione al suicidio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un litigio con il fidanzato in un pub di Casarano poche ore prima di morire. Secondo gli inquirenti, sarebbe accaduto questo negli ultimi istanti di vita di Roberta Bertacchi, 26 anni, trovata impiccata sul balcone di casa con una sciarpa della locale squadra di calcio.

Le forze dell'ordine hanno iniziato i rilievi convinti di trovarsi davanti a un gesto volontario, ma poi la presenza di alcuni soprammobili rotti in casa e il dettaglio di quella sciarpa hanno fatto protendere gli inquirenti per l'istigazione al suicidio. Come persona informata sui fatti è stato sentito un amico della 26enne, un giovane con il quale Roberta Berdacchi aveva iniziato una frequentazione tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre.

I due avevano forse già interrotto la loro storia, ma avevano continuato a vedersi fino al giorno del suicidio della giovane operaia. Secondo i testimoni, tra i due ragazzi vi sarebbe stato un violento litigio in un pub della zona. “Sembravano alticci e si scambiavano battute con toni accesi”, hanno raccontato le persone che per ultime l'hanno vista in vita.

Poche ore dopo, il corpo della ragazza è stato ritrovato sul terrazzo di casa, impiccato con una sciarpa del Casarano calcio. Le forze dell'ordine stanno cercando di capire se la ragazza sia tornata a casa da sola o in compagnia dopo quella lite. L'amico, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio, è stato sentito a lungo in caserma.

Come persona informata dei fatti (e non indagata), ha fornito agli inquirenti la propria ricostruzione di quella sera, raccontando cosa è successo prima della tragica morte dell'operaia. Secondo le indiscrezioni trapelate, nel corso del lungo ascolto in caserma avrebbe riferito di aver lasciato Berdacchi a casa senza però salire con lei nell'appartamento.

Un aiuto per ricostruire le ultime ore di vita dell'operaia 26enne non potrà purtroppo arrivare dal cellulare della ragazza, che da giorni si trovava in un centro di assistenza tecnica. L'assenza del dispositivo elettronico rappresenta un ostacolo per gli inquirenti, che dal cellulare avrebbero potuto ricostruire la rete di contatti della vittima e i suoi ultimi spostamenti.

Si lavora ora per verificare la versione dei fatti fornita dal giovane che per ultimo avrebbe visto la 26enne. Il dubbio infatti è che la coppia possa aver proseguito il litigio in casa. Quello che appare certo è che la frequentazione con questo ragazzo non è stata facile: si trattava infatti di una storia caratterizzata da forti tensioni che aveva fatto preoccupare molte amiche della ragazza. Lei si era chiusa e aveva smesso di confidarsi sulla sua relazione.

Non aveva raccontato più nulla neppure alla mamma Marina e al suo compagno Giuseppe, che si è occupato di crescere la 26enne come una figlia dai suoi 10 anni. Secondo quanto noto, la ragazza stava attraversando un periodo di difficoltà psicologica ed era seguita da un mese dal Centro di Salute mentale di Casarano. Anche i colleghi di lavoro (era dipendente in un calzaturificio della zona) si erano accorti delle fragilità della giovane, pur ricordandola come una persona solare e sempre disponibile.

L’abitazione è ora sotto sequestro, così come la sciarpa trovata al collo della vittima. Dopo un sopralluogo andato avanti per ore nella sua abitazione, i carabinieri non hanno trovato bigliettini o messaggi con cui la 26enne annunciava l’imminente intenzione di farla finita.

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