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Riforma della scuola: garantire l’eccellenza per pochi?

Il Ministro dell’istruzione Profumo è pronto a presentare la sua bozza di riforma della scuola al prossimo CdM, ma da destra e sinistra le critiche e i dubbi restano tanti.
A cura di Antonio Palma
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Riforma della scuola: garantire l'eccellenza per pochi?

Il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha appena annunciato la sua bozza di riforma della scuola e, come sempre capita per riforme che vanno a toccare elementi chiave della vita dei cittadini, al suo seguito enormi polemiche, dubbi, precisazioni e critiche. Diciamo che già di suo una riforma fatta a costo zero, ovvero solo con i fondi già stanziati per l'autonomia scolastica, rischia di attirare molte perplessità, con conseguenti accuse di politica fatta di annunci ma senza fatti concreti. Ma dell'impostazione della bozza del Ministro Profumo, che sarà discussa in prima lettura dal prossimo CdM, a non piacere a molti è proprio il suo punto centrale ovvero l'incentivo alla competizione e i premi solo per i migliori, che per molti finirà per diventare l'ennesima svolta verso una scuola di qualità per pochi.

Studente dell'anno e bonus – Il "Pacchetto Merito" del Ministro Profumo prevede infatti che in ogni singola scuola superiore ci sia uno "studente dell'anno" che potrà accedere a sconti e bonus per musei e trasporti e avrà rette per l'università meno care oltre alle borse di studio. Stessa cosa per le università dove in ogni ateneo ci saranno i "migliori laureati" e i "migliori dottorati" con possibilità di sostenere in anticipo l'esame di laurea se in possesso di requisiti specifici. Per le scuole superiori poi avanti con le olimpiadi in varie materie, dove i vincitori della fase nazionale saranno iscritti a dei "master class" estivi nella disciplina affrontata. Per i migliori laureati di Ateneo infine corsia privilegiata verso il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due stagioni. Per università e scuole poi stretta sull'assenteismo dei professori e incentivi ad assumere docenti dall'estero e per le pubblicazioni in inglese con l'obiettivo di internazionalizzare i nostri atenei.

Critiche da destra e sinistra – Le critiche arrivano per motivi diversi da destra e sinistra, da sindacati e studenti, ma è soprattutto dal Pd che è arrivato l'altolà al Ministro. Se per le associazioni degli studenti senza soldi è una non riforma, e per il Pdl sono solo "vergognosi provvedimenti pro baroni", per l'ex titolare del Dicastero dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, il progetto di Profumo non tiene conto dell'impostazione della nostra scuola che "prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori", ma instaura un "modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, che dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per i tanti". Di idea simile anche la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi che dice "Si al merito ma non c'è merito senza equità, perché selezionare a scuola, significa promuovere l’immobilismo sociale che affligge il nostro Paese".

La scelta del decreto invece del ddl – Il motivo del contendere della politica sulla riforma della scuola però verte anche sulla scelta di Profumo di presentare un decreto legge bypassando la discussione in Parlamento e  che i partiti non accetteranno mai su una riforma del genere. Profumo parla di riforma dettata dall'Europa ma Fioroni ribadisce che non serve provvedere "alla certificazione del merito, ma alla grande dispersione scolastica e alla necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti".

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