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Rifiuti, l’Europa deferisce l’Italia: “Tre anni di inadempienze in Campania, multa da 25 milioni”

La Commissione Europea porta nuovamente l’Italia davanti alla corte di Bruxelles per le inadempienze nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania. In tre anni non si sono costruiti gli impianti necessari alla raccolta differenziata e allo smaltimento. Il ministro dell’Ambiente Orlando: “Bisogna fare presto, non possiamo rischiare sanzioni da 250 mila euro al giorno”
A cura di Alessio Viscardi
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andrea orlando a caserta

Italia nel mirino dell'Unione Europea per l'emergenza rifiuti della Campania, una storia infinita che espone nuovamente il Paese a pesanti sanzioni. La Commissione vuole denunciare alla Corte Europea l'inadempienza dimostrata nei tre anni trascorsi dall'apertura della procedura di infrazione e che sarebbero dovuti servire a mettere in regola gli impianti di gestione rifiuti. Bruxelles denuncia "un periodo di inadempienza troppo lungo" e davanti ai giudici del Lussemburgo viene chiesta l'applicazione di due multe: la prima non può essere evitata, si tratta di 28.090 euro per ogni giorno intercorso tra la prima e la seconda sentenza (25 milioni, cifra forfettaria). La seconda sanzione, per però potrebbe essere evitata, prevede 256.819 euro per ogni giorno di ritardo nell'adeguamento dell'impiantistica per la gestione del ciclo dei rifiuti in Campania.

Trenta milioni di euro di sanzione saranno certamente pagati dall'Italia. In pratica, se tra una settima il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, riuscisse a dimostrare che l'Italia si è già messa in regola, sarebbe quella la cifra da sborsare. "Bisogna fare presto" ripete il ministro diverse volte, durante i due incontri della mattinata a Caserta e Caivano. Orlando, nel cuore di quella che è stata chiamata "terra dei fuochi", incontra le istituzioni ed i comitati che lottano contro i roghi tossici e rivendica tre passi avanti: "Abbiamo firmato un protocollo con il consorzio Ecopneus per il riciclo degli pneumatici, inoltre abbiamo previsto un fondo per i comuni sciolti per infiltrazione mafiosa al fine di potenziare il ciclo di smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata. Infine, in consiglio dei ministri rivedremo le pene per lo smaltimento illecito, per passare da sanzioni pecuniarie a reati penali".

Orlando chiarisce la sua posizione sugli inceneritori, polemica nata nei giorni scorsi dopo una sua intervista in cui veniva sottolineata la necessità di nominare dei commissari per la realizzazione degli impianti necessari allo smaltimento rifiuti in Campania. "A Bruxelles dobbiamo dire come chiudiamo il ciclo – afferma Orlando – Non ci possiamo consentire di pagare una multa di 200 mila euro al giorno". Una sanzione che poteva essere più salata, come rivela il ministro, ma che è stata mitigata perché l'Italia si è impegnata a fare passi avanti.

La Commissione Europea giudica positivamente l'adozione del piano regionale di gestione rifiuti della Campania nel gennaio 2012, ma teme il ricadere in nuove emergenze "dato che il trasporto dei rifiuti fuori dalla regione non risolve in modo adeguato i problemi endemici del territorio", oltre ad essere preoccupata per il ritardo nella costruzione di impianti di compostaggio, termovalorizzatori e discariche. Sul tavolo, anche la questione delle milioni di ecoballe stoccate in vari siti tra Napoli e Caserta.

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