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Covid 19

Riapertura scuola, da settembre si resta a casa per tre giorni se si ha il raffreddore

Tra le novità previste dalle linee guida per il ritorno a scuola a settembre, c’è il divieto di presentarsi in classe per studenti, insegnanti e amministrativi, nel caso in cui manifestino “una sintomatologia respiratoria”, come nel caso di tosse e raffreddore, e sarà valido per tre giorni: “Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute parlane subito con i genitori e non venire a scuola”.
A cura di Ida Artiaco
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La notizia ormai è nota: la scuola italiana riaprirà i battenti, dopo la chiusura forzata a causa dell'emergenza Coronavirus, il prossimo 14 settembre, come confermato dal premier Giuseppe Conte e dalla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Tuttavia, sono tante le novità che studenti e insegnanti sperimenteranno quando torneranno in classe, secondo quanto previsto dalle linee guida pubblicate ieri dal Miur tenendo conto delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico per evitare una nuova diffusione del contagio. Tra queste, c'è la regola che prevede l'assenza, dei ragazzi, dei docenti e degli amministrativi, anche solo in presenza di un raffreddore. Nello specifico, si legge nel testo, "la precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale è: l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni".

Dunque, chiunque abbia "una sintomatologia respiratoria" non può presentarsi a scuola e il divieto vale per tre giorni. Anche nel caso in cui lo studente si senta meglio il giorno successivo alla manifestazione del sintomo, è fatto obbligo di assenza per tutto il periodo indicato. Questo passaggio è ribadito anche in un'altra parte del documento dedicata  alle "cinque regole per il rientro a scuola in sicurezza", in cui si legge: "Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) parlane subito con i genitori e non venire a scuola". Nel caso in cui il naso cominci a colare o si starnutisca mentre si è in classe, scatta invece immediatamente l'isolamento.

Tra le altre novità dell'anno scolastico 2020/2021, si ribadisce l'importanza del distanziamento fisico tra gli studenti, almeno un metro, che dovrà essere misurata da bocca a bocca. "Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione…", si legge. E questo significa che gli istituti scolastici dovranno riorganizzare gli spazi. Per quanto riguarda l'utilizzo delle mascherine queste dovranno essere indossate in classe solo se sarà strettamente necessario. Il Comitato tecnico-scientifico potrà comunque valutare, due settimane prima della ripresa scolastica, "la necessità dell’obbligo di mascherina per gli studenti (soprattutto della scuola primaria), per tutta la durata della permanenza a scuola e nei diversi ordini e gradi, una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico sopra menzionato sulla base dell’andamento dell’epidemia anche in riferimento ai diversi contesti territoriali". Niente sdoppiamento delle classi, ma potranno esserci turni differenziati con soluzioni diverse a seconda delle fasce d'età. Obbligo anche di igienizzazione e divieto di assembramento.

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