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News sull'omicidio di Isabella Noventa

Resti umani trovati a Porto Marghera, esame del Dna ma poche speranze che siano di Isabella Noventa

Sui resti ovviamente è stato ordinato subito l’esame del Dna per accertare l’identità ma, dai primi rilievi sugli oggetti rinvenuti sul posto, la possibilità che si tratti di Isabella Noventa appare molto limitata.
A cura di Antonio Palma
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"Spero sia lei ma non mi faccio illusioni perché nessuno di noi familiari ha avuto comunicazioni in merito a questo ritrovamento”, così il fratello di Isabella Noventa smorza le speranze sul possibile ritrovamento del cadavere della donna, che si erano fatte largo nei giorni scorsi con il ritrovamento di alcuni resti umani nell'area industriale di Porto Marghera, nel Veneziano.

Vista la datazione del cadavere, fatta risalire a circa sette anni fa, si era pensato che i resti potessero appartenere alla donna uccisa proprio sette anni fa, il 15 gennaio 2016, ma il cui corpo non è mai stato ritrovato. A segnalare i resti il 30 gennaio scorso sono stati alcuni operai che erano impegnati in una zona abbandonata a ridosso dell'area industriale del Veneziano.

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Le successive ricerche hanno portato alla scoperta di cranio, femore, bacino e alcune ossa della cassa toracica e della spina dorsale, insieme ad alcuni indumenti e accessori. Sui resti ovviamente è stato ordinato subito l’esame del Dna per accertare l’identità della vittima ed escludere o confermare che possa trattarsi di Isabella Noventa ma dai primi rilievi sugli oggetti rinvenuti sul posto, la possibilità appare molto limitata.

In particolare il numero di scarpe non corrisponderebbero a quello della 55enne di Albignasego per la cui morte sono stati condannati l’ex fidanzato Freddy Sorgato e la sorella Debora Sorgato, entrambi accusati di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione, e soppressione e distruzione di cadavere.

Anche la marca dell’orologio trovato tra i resti umani non corrisponderebbe però a quello di solito usato da Isabella, che era una collezionista di orologi. Tutti elementi che spingono i famigliari a non essere troppo fiduciosi. “La speranza è sempre l’ultima a morire. Se però le scarpe hanno un numero tanto diverso non mi faccio illusioni, come ormai non me ne faccio in generale” ha commentato Paolo Noventa al Gazzettino, aggiungendo: “Speriamo invece che queste analisi possano se non altro alleviare le sofferenze di qualche altra famiglia che vive il nostro stesso dramma”.

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