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Resta vedovo con 2 figlie piccole, i colleghi gli regalano 100 giorni di ferie: “Segno di fratellanza”

La storia di Francesco Battistella a cui i colleghi del Cash and Carry di Preganziol ha regalato in totale circa 100 giorni di ferie in modo da lasciargli il tempo di affrontare il lutto per la morte prematura della moglie, Jane, a causa di un tumore al seno: “Mi hanno dato il bene più prezioso: il tempo”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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"È un segno di fratellanza e la migliore risposta a chi crede che questo mondo sia dominato solo dai soldi e dall’egoismo".

Commenta così Francesco Battistella il gesto dei suoi colleghi del Cash and Carry di Preganziol, in Veneto, che hanno deciso di cedergli le loro ferie, in modo da lasciargli il tempo di affrontare il lutto per la morte prematura della moglie, Jane Lucia Dos Santos, a causa di un tumore al seno, e trascorrere del tempo con le sue figlie, di 9 e 13 anni.

Una decisione resa possibile grazie a una legge introdotta nel Jobs Act del 2015. Ciascuno ha messo a disposizione ciò che poteva, qualche ora o intere giornate di ferie.

La catena di solidarietà è partita dal Cash and Carry di Preganziol, ma ben presto l'iniziativa ha invaso la rete ed è arrivata a coinvolgere in totale i collaboratori di 10 punti vendita sparsi per tutto il Paese e quelli di tutto il canale distributivo.

"È incredibile, mi hanno regalato il bene più prezioso: il tempo. Prometto che lo userò al meglio, trattandolo con il rispetto che merita", ha detto al Corriere della Sera Francesco, che ha spiegato: "Le ferie sono state contabilizzate a partire da questo mese e ne ho approfittato: Alissia, la mia secondogenita, ha iniziato la quinta elementare e lunedì ho potuto accompagnarla a scuola. Ci tenevo a essere al suo fianco: sarà il suo primo anno scolastico senza la mamma. Ora invece sono appena tornato dalla banca per sbrigare una parte delle mille scocciature burocratiche e legali che ci si deve sorbire quando muore un familiare".

Ma non li userà tutti subito: "Mi piacerebbe portarle a Florianòpolis, l’isola del Brasile in cui è nata la loro mamma: vorrei accompagnarle alla scoperta dei luoghi in cui Jane era cresciuta prima di trasferirsi in Italia nel 2005, per fare l’infermiera", ha detto.

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