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Regione Sicilia, è bufera: arrestati 13 dipendenti, accusati di truffa

Soldi pubblici su conti personali, in totale si sarebbero appropriati di 500 mila euro. Questa l’accusa che ha portato agli arresti domiciliari per 13 dipendenti della Regione Sicilia e 2 imprenditori.
A cura di Biagio Chiariello
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I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno  hanno eseguito 15 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di 13 dipendenti della Regione siciliana e due imprenditori, ora tutti ai domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, e secondo l'accusa le persone sarebbero ritenute responsabili, a vario titolo, di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e ideologica. L’operazione che ha portato agli arresti, denominata Iban, sarebbe stata avviata due anni fa dai militari della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, dopo la segnalazione dell’ex direttore della Formazione, Ludovico Albert. Le indagini hanno consentito di ricostruire un meccanismo di distrazione e successiva appropriazione indebita di denaro pubblico, per un danno alle casse regionali quantificato per ora in circa 500.000 euro. Soldi che, secondo quanto accertato, sarebbero finiti direttamente sui conti correnti personali delle persone coinvolte, piuttosto che nelle casse delle aziende fornitrici dei servizi alla Regione Sicilia a cui i compensi spettavano di diritto.

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