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Ragusa, anziani con Alzheimer maltrattati in casa di riposo: “Mi fai schifo, ti ammazzo”

Tra persone sono state sottoposte a misure cautelari per maltrattamenti avvenuti all’interno di una casa di riposo di Ragusa a danno degli anziani ospiti, spesso malati di Alzheimer. Le tre donne insultavano gli anziani: “Mi fai schifo, puzzi come una bestia, capra”. E li minacciavano: “Ti ammazzo, ti prendo a schiaffi”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le vittime erano anziani malati di Alzheimer. Venivano maltrattati in una casa di riposo, a Ragusa. Arrivavano a chiedere aiuto per ore, prima che qualcuno le soccorresse. La polizia di Ragusa ha arrestato tre donne per maltrattamenti ai danni di anziani ospiti della casa di riposo della città siciliana. La procura ha arrestato le tre parlando di violenze – fisiche e verbali – “gratuite e inaudite”. Per le tre indagate sono previste misure cautelari. Per certificare quanto avveniva all’interno della casa di riposo la squadra mobile, dopo una segnalazione, ha installato più telecamere e microspie, riuscendo a registrare le violenze subite dagli anziani ospiti.

Gli ospiti chiedevano aiuto, volevano essere assistiti. Ma spesso capitava di dover aspettare ore prima che qualcuno facesse qualcosa per loro. “Mi fai schifo, puzzi come una bestia”, erano le frasi che venivano rivolte agli ospiti. Che venivano spesso umiliati, subendo dispetti di vario genere. L’indagine nasce da una segnalazione: “Erano stati notati dei comportamenti non corrispondenti all’obbligo di assistenza a favore di anziani all’interno di una casa di riposo. Sentivano urlare nei confronti di alcuni malati”. Quindi la denuncia.

Una volta partita l’indagine per mesi sono stati portati avanti appostamenti, controlli e osservazioni di quanto succedeva nella casa di riposo. Così sono state raccolte quelle che vengono definite “inequivocabili fonti di prova a carico di tre assistenti sanitarie”. Che “deridevano gli anziani, li spintonavano, insultavano e umiliavano”. Ma nessuna si prendeva realmente cura di loro. Durante la notte spesso nessuno ascoltava le richieste di assistenza degli ospiti: una donna voleva andare in bagno, ma non solo non ha ricevuto assistenza, perché la mattina dopo è stata anche insultata per aver disturbato chi doveva assisterla.

Due delle donne indagate commentavano quanto successo quella notte augurandosi “la morte della donna perché dava fastidio”. Due delle indagate sono state sottoposte agli arresti domiciliari, mentre la terza è sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in questura, tutte le mattine, per la firma. Gli insulti rivolti agli anziani erano molteplici: “Animale”, “capra”, “mi fai schifo”, “sei pazza”, “scema”. Ma non solo, perché c’erano anche minacce: “Ti prendo a schiaffi, muoviti o ti do uno schiaffo, ti ammazzo”. Insulti e minacce che venivano accompagnati anche da violenza, con spinte, schiaffi e umiliazioni.

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