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Anziana muore e lei si presenta con falso testamento da 3 milioni: “L’ho vista una volta al parco”

Le perizie hanno confermato la falsità del documento mentre le indagini del pm di Genova hanno stabilito che l’anziana aveva due badanti e non si muoveva di casa. La donna così è andata a processo.
A cura di Antonio Palma
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Una donna è finita processo a Genova dopo essersi presentata come beneficiaria del testamento di una anziana signora deceduta, dal valore di circa tre milioni di euro, in pratica senza averla mai conosciuta. Alla morte della ricca signora, l'indagata si era presentata in banca col testamento, affermando di essere erede legittima in quanto la pensionata si era appassionata alla sua storia dopo averla incontrata al parco e aver appreso dei suoi problemi.

Il direttore della banca però si era insospettito e aveva chiamato i nipoti che si occupavano di lei e che poi hanno impugnato il testamento. Le perizie hanno confermato la falsità del documento e portato all'indagine della Procura, ora culminata nel processo a carico della 65enne per il reato di uso di atto falso. Durante gli interrogatori per accertare come fosse entrata in possesso del testamento, la donna aveva raccontato i presunti motivi del generoso gesto dell'anziana, affermando però di averla vista solo due volte al parco, due anni prima della morte.

Secondo quanto raccontato dalla beneficiaria, le due donne si sarebbero conosciute durante l'estate del 2017 nel parco di Villa Scassi a Genova Sampierdarena. L'imputata stava piangendo perché si era appena separata e l'anziana le avrebbe chiesto se aveva bisogno di aiuto e si sarebbe detta disponibile ad aiutarla. Al secondo incontro quindi avrebbe deciso di slancio di fare testamento, intestandole tutti i soldi e i titoli per un totale di circa 3 milioni.

Una racconto smentito sia dalla consulenza tecnica, che ha stabilito che il testamento è falso, sia dalle indagini del pm che hanno stabilito che l'anziana non si muoveva di casa, aveva due badanti h24 e non voleva nessun estraneo in casa dopo essere stata truffata in passato. Come ricostruisce Genova24, la 65enne inoltre sarebbe caduta in diverse contraddizioni, non sarebbe riuscita a descrivere luoghi e fatti e il numero dell’anziana che diceva di avere in realtà non era corretto.

Secondo l’accusa, che ha chiesto un anno di reclusione, non sarebbe stata lei a costruire il documento ma avrebbe avuto dei complici che sarebbero stati i veri protagonisti della truffa. Secondo la difesa, lei in realtà non sapeva che il testamento era falso.

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