Quattro anni per un “indignato” coinvolto negli scontri del 15 ottobre

Oggi è arrivata una nuova condanna esemplare, dopo quella di 5 e 4 anni registrata negli ultimi giorni, per i disordini avvenuti a Roma il 15 ottobre 2011, quando nel corso del corteo degli indignati la città fu data alle fiamme da alcuni violenti, e che infligge a Valerio Pascali, uno studente 22enne di Brindisi, quattro anni di carcere. La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Roma, Anna Maria Fattori, in chiusura del rito abbreviato a carico del ragazzo che inizialmente era finito in carcere e a cui poi erano stati concessi gli arresti domiciliari.
Resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale – Per Valerio Pascali, l’accusa contestata era quella di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale: il giovane indignato sarebbe stato coinvolto nei disordini di Roma, avrebbe lanciato sassi alle forze dell’ordine ma, secondo i testimoni, non avrebbe partecipato alle azioni più violente, compreso il tristemente noto assalto al blindato dei carabinieri. La sentenza del gup di Roma ha accolto le richieste del pubblico ministero Roberto Felici e, almeno per il momento, non è stata commentata dai legali del giovane, Marcello Petrelli e Filippo Morlacchini, che hanno solo fatto sapere di voler aspettare le motivazioni della sentenza per poter valutare un ricorso in appello.
Un presidio dei No Tav per sostenere Valerio Pascali – Ad accogliere la sentenza, fuori dal tribunale, erano presenti oggi anche alcuni manifestanti a favore del giovane pugliese, figlio di un funzionario Asl e descritto come un universitario di Bologna che ultimamente ha speso il suo tempo concentrandosi nello studio. Al presidio pacifico di piazzale Clodio hanno partecipato alcuni appartenenti al movimento No Tav e, in favore di Pascali, ci sono anche diversi gruppi di sinistra alternativa. Oltre a Pascali, per gli scontri del 15 ottobre, dovranno essere giudicate ancora sei persone.