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Quali sono le regioni in cui stanno risalendo i contagi Covid

Secondo quanto emerge dall’analisi del fisico Giorgio Sestili ci sono primi segnali di risalita dei casi di infezione da Coronavirus in Italia: aumentano i valori in otto regioni, molte delle quali meta di vacanze, così come accennano a salire sia il tasso di positività sia l’indice di contagio Rt.
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A cura di Susanna Picone
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In otto regioni italiane ci sono segnali di risalita dei contagi da Coronavirus. A parlare di primi, chiari, segnali di risalita dei casi di infezione da virus SarsCoV2 in Italia è il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook "Coronavirus-Dati e analisi scientifiche" e del network di comunicazione della scienza giorgiosestili.it. I valori sono in aumento in otto regioni, molte delle quali meta di vacanze, così come accennano a salire sia il tasso di positività sia l'indice Rt. "Abbiamo i primi segnali di un aumento dopo 15 settimane consecutive di riduzione", ha detto Sestili all’Ansa. E lo stesso Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha detto in una intervista che per quanto concerne il numero dei contagi che si registrano in Italia "i dati al momento mostrano che la discesa si è fermata”.

Secondo i dati di Giorgio Sestili, nell’ultima settimana registriamo un aumento del 7% dei casi positivi e un aumento del 40% del rapporto fra i casi positivi e tamponi molecolari". Ha superato 1 anche il Covindex, ossia l'indice confrontabile all'indice di contagio Rt e che viene calcolato sulla base del rapporto tra il numero dei nuovi casi e tamponi eseguiti. "Dal 15 marzo scorso, ossia per quasi quattro mesi, il Covindex era sceso sotto 1 e adesso è di nuovo leggermente al di sopra di 1", è quanto spiega Sestili. E ancora: "Per l'Istituto Superiore di Sanità l'indice Rt è ancora sotto 1, ma bisognerà vedere perché il Covindex anticipa di alcune settimane quello calcolato dall’Iss”. Per quanto riguarda le singole regioni, fino alla settimana scorsa tutte scendevano, ma adesso otto sono in salita. Sono Sicilia, Abruzzo, Campania, Marche, le province autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Sardegna.

L’esperto parla di segnali che vanno presi sul serio e monitorati “perché è probabile che in Italia sia in corso un fenomeno analogo a quello che è accaduto in Gran Bretagna e che sta avvenendo nei Paesi europei in cui si rileva un aumento nei contagi”. Va anche considerato che "c'è una fetta ancora troppo grande di popolazione non vaccinata”. Secondo il fisico, è chiaro che i ricoveri non potranno salire come un anno fa grazie ai vaccini, ma proprio sui vaccini serve un cambio di strategia. Il problema riguarda soprattutto "gli over 50 e gli over 60 che non si sono ancora vaccinati e che per questo motivo corrono un serio rischio di ammalarsi e nello stesso tempo mettono a repentaglio la salute pubblica”. Secondo lo scienziato, non è possibile avere ancora milioni di over 60 non vaccinati: “Occorre capire che siamo in un momento molto delicato, in cui serve l'impegno di tutti per non abbassare la guardia".

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