Punta da una zecca ma non si preoccupa, donna ricoverata in gravi condizioni in Rianimazione

Una donna è finita ricoverata in gravi condizioni in ospedale in Sardegna a causa di una puntura di zecca che le ha provocato un'infezione tipica del morso di questi parassiti. Secondo quanto ricostruito finora, la signora si era accorta del morso e della presenza della zecca sulla cute e quindi era riuscita anche a liberarsene ma dopo qualche giorno ha iniziato ad accusare vari malesseri che si sono via via aggravati fino a costringerla al ricovero d’urgenza.
La signora infatti credeva di aver superato indenne il morso della zecca ma in realtà era stata colpita da la rickettsiosi, l’infezione che poi ha scatenato i gravi malesseri. Dopo alcuni giorni infatti i sintomi della donna, una pensionata di 70 anni residente a Lanusei, nella provincia di Nuoro, si sono mostrati in tutta la loro gravità.

La donna ha accusato sintomi come febbre alta, mal di testa, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni sempre più pesanti fino al ricovero all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Qui, come spiegano dall’Unione sarda, le è stato diagnosticato un raro caso di coagulazione intravascolare disseminata con compromissione multiorgano dovuta a un'infezione iperacuta, ed è finita nel reparto di Rianimazione. Le sue condizioni sono molto gravi e i medici si sono riservati la prognosi.

Come spiegano dall’iss, le rickettsiosi appartengono al gruppo delle febbri esantematiche e sono causate da rickettsie, batteri trasmessi da “zecche dure”. La rickettsiosi più diffusa nell’area del Mediterraneao e in Italia è la Febbre bottonosa del Mediterraneo che viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da un parassita abituale di cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini). Generalmente la malattia ha un periodo di incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso della zecca infetta. L’esordio della malattia è improvviso, con sintomi simili a quelli dell’influenza. Dal terzo al quinto giorno di incubazione la malattia si manifesta con un esantema maculo-papuloso che interessa anche le piante dei piedi e i palmi delle mani. Questo è il sintomo della vasculite dovuta all’infezione. Nei casi non complicati, un trattamento antibiotico riesce a fermare la febbre nel giro di 2-3 giorni. È letale in un numero molto basso di casi (inferiore al 3%) anche in assenza di terapia. Le persone a rischio maggiore sono quelle in condizioni di salute già compromesse. La febbre bottonosa può portare complicazioni a carico del sistema cardiovascolare, renale e del sistema nervoso centrale.