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Pugni e schiaffi su due fermati: trasferiti in altra provincia due comandanti dei carabinieri di Modena

Sono state avviate le procedure di trasferimento in altre province del comandante della compagnia dei Carabinieri e del comandante del nucleo operativo radiomobile di Modena. Si tratta dei superiori del militare finito sotto inchiesta per aver picchiato due stranieri fermati in due distinte occasioni.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo le violenze ai danni di un 23enne guineano e di un altro giovane straniero da parte di un carabiniere di Modena – abusi commessi durante due distinti controlli e documentati da video circolati online nei giorni scorsi – arrivano i primi provvedimenti disciplinari anche per gli ufficiali al comando della stazione della città emiliana.

Sono infatti state avviate le procedure di trasferimento in altre province del comandante della compagnia dei Carabinieri e del comandante del nucleo operativo radiomobile di Modena. Si tratta dei superiori del militare finito sotto inchiesta per aver picchiato due stranieri fermati in due distinte occasioni e a distanza di un anno l'una dall'altra. Nessun provvedimento ha raggiunto, almeno per il momento, il comandante provinciale.

Il trasferimento, secondo quanto si apprende dal Comando generale, è stato disposto per garantire una maggiore trasparenza amministrativa, ripristinare la serenità nel reparto e tutelare al meglio gli interessi degli stessi ufficiali. Il trasferimento non è immediato ma scatterà nelle prossime settimane.

Il caso del carabiniere violento della stazione di Modena è scoppiato la scorsa settimana, quando la pagina Instagram ‘Welcome to Favelas' aveva pubblicato un video che mostrava due uomini dell'Arma che tentavano di far salire sull'auto d'ordinanza un giovane africano. Il filmato mostrava uno dei due militari intento a colpire ripetutamente lo straniero con dei pugni, anche in pieno volto, mentre il collega in divisa non faceva niente per fermare le violenze. Vittima degli abusi il 23enne Diallo Idrissa, arrivato in Italia nel 2017 con un barcone e attualmente impiegato come aiuto cuoco in un ristorante della provincia. "Mi hanno picchiato senza motivo, neppure in Libia sono stato trattato così e ho avuto paura di essere ammazzato". Il giovane era stato fermato per un banale controllo ai documenti, che lui in quel momento non aveva con sé.

Pochi giorni dopo lo scoppio del caso lo stesso profilo social ha pubblicato un altro video che mostra lo stesso carabiniere accompagnare un fermato fino alla vettura di ordinanza, insieme a un collega. Arrivati a due passi dall'auto, ecco la violenza: il carabiniere colpisce al volto con una manata il fermato. A pochi metri di distanza un testimone riprende il tutto, anche stavolta, col cellulare. Il filmato, si saprà successivamente, risale ad un anno fa.

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