“Apri, siamo i carabinieri”: 45enne si affaccia sulla soglia e viene accoltellato, fermati 2 finti militari

"Apri, siamo i carabinieri". È questo quello che un 45enne di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, si è sentito dire dopo che tre persone avevano suonato al campanello di casa. Ma quando ha aperto la porta è stato colpito con una serie di coltellate. Si è trattata probabilmente di una trappola tesa all'uomo per vendetta.
Dopo essere stato colpito più volte con dei grossi coltelli, in particolare alla parte posteriore del dorso, la vittima si é accasciata, ma per fortuna le sue ferite non sono profonde e non è in pericolo di vita. Il tutto si è svolto in pochi minuti. Gli aggressori, invece, che si sono finti militari, si sono allontanati. Per due di loro, uno di 47 anni e l'altro di 39, la fuga, però, è durata poco perché sono stati rintracciati e sottoposti a fermo a distanza di qualche ora, con l'accusa di tentato omicidio aggravato, dai carabinieri della Stazione di Rossano, con il supporto di quelli della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano.
Il terzo componente del gruppo di aggressori, invece, é tuttora ricercato. Le indagini che hanno portato ai due fermi sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta da Alessandro D'Alessio, ed in particolare dal sostituto procuratore Flavia Stefanelli, titolare del fascicolo aperto sull'episodio. Dalle indagini é emerso che il movente dell'accoltellamento sarebbe da collegare ad una lite che il ferito, rientrato da qualche tempo a Corigliano-Rossano dopo avere trascorso molti anni per motivi di lavoro in Germania, aveva avuto poco prima, per motivi in corso d'accertamento, con la madre di uno degli aggressori. Un episodio che ha scatenato un proposito di vendetta nei confronti del quarantacinquenne.