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Proteste, blocchi stradali e caos in Perù: quattro italiane bloccate su un bus da oltre 24 ore

Le quattro connazionali, tra i 21 e i 33 anni, infatti sono finite nel bel mezzo delle proteste che da giorni stanno infiammando il Paese sudamericano dopo il tentato golpe.
A cura di Antonio Palma
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Quattro giovani donne italiane sono bloccate da oltre 24 ore in Perù dopo essere salute su un autobus di linea che doveva portarle in Bolivia. Le quattro connazionali, tra i 21 e i 33 anni, infatti sono finite nel bel mezzo delle proteste che da giorni stanno infiammando il Paese sudamericano dopo il tentato golpe.

In Perù infatti non accennano a diminuire potreste di piazza, blocchi stradali e vere e proprie barricate che hanno reso impossibile percorrere molte arterie stradali principali. Le quattro italiane sono incappate proprio in una di queste barricate e si trovano ferme nel villaggio di Checacupe, nel sud del Paese, una dei principali snodi viari peruviani.

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Il bus su cui viaggiano è fermo a causa delle proteste ed è incolonnato in una coda di mezzi lunga diversi chilometri che è completamente ferma. I manifestanti infatti hanno chiuso la strada a Checacupe, nella regione di Cusco, in ogni direzione.

Tre delle giovani sono romagnole e una di Firenze e vista la zona solo una riesce a comunicare col telefono a tratti, la 21enne Giulia Opizzi. La ragazza ha rivelato che erano salite sul bus lunedì ma hanno fato solo pochi chilometri prima del blocco. Col passare delle ore sono rimaste senza acqua e cibo e in condizioni igieniche estremamente precarie.

Il Comune di Cotignola di cui è originaria si è attivato con l'ambasciata italiana e Fonti diplomatiche fanno sapere che l'Ambasciata a Lima si è già attivata ed è in contatto con la polizia locale per assistere le connazionali.

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“Siamo a Checacupe senza soldi, senza acqua, senza riuscire a contattare i famigliari, senza servizi igienici. Il dialogo con le persone manifestanti sembra impossibile nonostante i vari tentativi. Chiediamo di far girare il più possibile questi post per riuscire a trovare una soluzione” ha spiegato la giovane sui social.

“Ci hanno detto che il loro obiettivo è bloccare l’economia del Paese, così da cacciare via la nuova ministra. Non sono armati né pericolosi, ma di sicuro sono agitati” ha detto Olpizzi contattata dall’agenzia LaPresse, aggiungendo: “Non ce l’hanno con noi ma c’è poco cibo, siamo senza servizi igienici, vogliamo solo che finisca presto». Le autorità locali sono state contattate dalle ragazze “ma al momento non è arrivato ancora nessuno”.

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