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Progettavano attentato terroristico in Italia: fermate 2 persone. Si erano unite allo Stato Islamico

Due persone sono state fermate con l’accusa di aver progettato un attentato in Italia. I due di origini kosovare si erano uniti allo Stato Islamico e si erano addestrati per compiere atti violenti.
A cura di Chiara Ammendola
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Stavano progettando un attentato in Italia le due persone fermate dai carabinieri del Ros su provvedimento emesso dalla Procura di Trento. Si tratta di una uomo e di una donna, entrambi incensurati, nati in Italia da famiglie di origini
kosovare: entrambi si erano avvicinati alla propagando jihadista finendo per unirsi allo Stato Islamico. I due sono indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovereto ha disposto, solo per nei confronti dell'uomo, la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico. Misura che, secondo l'autorità giudiziaria, è legata alla necessità di garantire un percorso di deradicalizzazione dell’indagato, nel quale avrà un ruolo fondamentale la famiglia di origine, perfettamente integrata nel tessuto sociale italiano.

Dalle attività investigative è emerso che i due giovani erano perfettamente inseriti nel contesto sociale, di lavoro e di studio: entrambi però da diverso tempo avrebbero intrapreso un percorso di radicalizzazione reso possibile ed efficace dalla propaganda jihadista sul web. Dalle indagini del Ros è emerso che gli indagati si sarebbero addestrati per compiere atti violenti e avrebbero progettato di compiere in Italia un attentato con ordigni esplosivi, in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico”.

I due avevano poi progettato, dopo aver commesso l’attentato, di andare in Africa per unirsi poi all'organizzazione terroristica. Il materiale è stato consegnato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche per gli accertamenti tecnici. Nel corso dell'operazione, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici – precursori per la fabbricazione di ordigni esplosivi – consegnati al Raggruppamento investigazioni scientifiche per gli accertamenti tecnici.

(Notizia in aggiornamento)

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