Progettava attentato kamikaze contro Papa Francesco, preso terrorista a Fiumicino

La polizia di Stato di Sassari ha arrestato in mattinata all'aeroporto Internazionale di Roma-Fiumicino un cittadino pakistano extracomunitario di 36 anni accusato di associazione con finalità di terrorismo per aver partecipato, con ruolo esecutivo, all'organizzazione dell'attentato avvenuto il 28 ottobre del 2009 nel mercato di Peshawar, che costò la vita ad almeno un centinaio di persone. Secondo quanto accertato, l’uomo avrebbe ospitato prima a Roma, poi ad Olbia, un presunto kamikaze che avrebbe dovuto compiere un attentato nel territorio italiano.
Volevano colpire il Vaticano
Il Tempo scrive che il 36enne pakistano faceva parte di una cellula terroristica che aveva tra i suoi obiettivi quello di colpire il Vaticano. Secondo le accuse, l'uomo arrestato allo scalo romano, si occupava dell'immigrazione clandestina. I soldi incassati gli servivano proprio per finanziare il suo progetto terroristico. La sua organizzazione era attiva in tutto il centro-nord, soprattutto nelle comunità pakistane e afghane. Il gruppo, poi, avrebbe prodotto introiti anche grazie alla gestione della "zakat", e cioè la carità che tutti i musulmani che sono sufficientemente benestanti devono compiere. In realtà i proventi di queste offerte non finivano a opere di bene, ma per rifornire la cellula terroristica.
18 sospetti terroristi arrestati
L’operazione che ha portato all’arresto del 36enne è stata condotta dagli agenti della Digos e dalla polizia di Frontiera di Roma-Fiumicino e rientra nell’operazione antiterrorismo dello scorso 24 aprile, che ha portato all’arresto di 18 diversi cittadini pakistani ed afgani, sospettati di essere membri di un’organizzazione criminale transnazionale che operava in buona parte del territorio nazionale anche per finanziare le principali organizzazioni terroristiche internazionali.