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Processo Condor, sentenza storica: 14 ergastoli per le vittime italiane delle dittature sudamericane

La Corte di Cassazione ha confermato 14 condanne all’ergastolo per il sequestro e l’omicidio di 23 cittadini di origine italiana residenti in Bolivia, Cile, Perù e Uruguay all’epoca delle dittature militari degli anni Settanta e Ottanta. Sotto accusa vi era il cosiddetto Piano Condor, un patto segreto tra i servizi segreti delle dittature militari al potere nel subcontinente americano e che servì per coordinare negli anni ’70 ed ’80 la repressione degli oppositori,
A cura di Antonio Palma
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Quattordici condanne all’ergastolo in via definitiva per le vittime italiane delle dittature sudamericane, è la sentenza storica emessa oggi dalla Corte di Cassazione a carico di ex militari latino-americani ritenuti responsabili della sparizione di decine di desaparecidos di origine italiana considerati oppositori delle dittature di destra in America Latina. Sotto accusa vi era il cosiddetto Piano Condor, un patto segreto tra i servizi segreti delle dittature militari al potere nel subcontinente americano e che servì per coordinare negli anni ’70 ed ’80 la repressione degli oppositori, catturando e facendo sparire attivisti e dissidenti. Molte delle vittime erano di origine italiana, da qui il processo intentato ormai oltre venti anni fa dalla Procura di Roma e ora giunto a conclusione

La cassazione di fatto ha confermato le oltre venti sentenze di condanna emesse dalla corte d’assise d’appello di Roma due anni fa per il sequestro e l’omicidio di 23 cittadini di origine italiana residenti in Bolivia, Cile, Perù e Uruguay all’epoca delle dittature militari degli anni Settanta e Ottanta. Nel frattempo però alcuni degli accusati oggetto delle condanne di primo grado e di appello sono risultati deceduti e le condanne si sono ridotte a 14. Tra di loro anche quella per Jorge Nestor Troccoli primo torturatore sudamericano condannato nel nostro Paese perché scappato in Italia. L’uomo è un ex militare uruguaiano accusato di crimini commessi quando era operativo col servizio segreto della marina.

Ai quattordici ergastoli di oggi ne vanno poi aggiunti altri tre già passati in giudicato per il mancato di ricorso degli imputati in Cassazione e che si è già tramutato in una richiesta di arresto internazionale a carico dei cileni Orlando Vasquez Moreno, Manuel Vasquez Chahuan e Rafael Aghumada Valdarrama. “Questo non è un processo politico, gli imputati sono stati condannati in appello sulla base di legittimi principi giuridici” ha detto il pg in aula chiedendo il rigetto di tutti i ricorsi presentati contro la sentenza di appello con la quale, ha sottolineato il pg, “si ripristina lo Stato di diritto”.

Grande soddisfazione da parte delle tante organizzazioni che da sempre di si sono battute per questo risultato.  “Sono passati molti anni dalla denuncia nel 1999 e allora, dopo tanto lavoro fatto insieme, questo è un giorno importante; il primo pensiero è a chi non c’è più” ha dichiarato all’agenzia Dire Jorge Ithurburu, presidente della onlus 24 marzo.

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