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Processo Concordia: “Vada a bordo cazzo”, la telefonata di De Falco in Aula

Il comandante della Capitaneria di porto di Livorno, in Aula come testimone nel processo in cui è imputato Schettino, ricorda: “Non mi stava a sentire e non mi dava risposte”
A cura di Antonio Palma
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Si sono ritrovati faccia a faccia oggi in tribunale a Grosseto durante il processo sul naufragio della Costa Concordia, il comandante della nave Francesco Schettino e il comandante della Capitaneria di porto di Livorno Gregorio De Falco protagonisti della famosa telefonata in cui De Falco ordinava "Vada a bordo cazzo". De Falco infatti oggi era in Aula come testimone nel processo in cui è imputato Schettino e ha raccontato i momenti immediatamente precedenti e successivi a quella telefonata. "Dalla Costa Concordia ammisero la falla solo venendo contattati più volte da terra e solo alle 22.38, l'urto è delle 21.45, la nave ha dato il segnale di distress" ha spiegato De Falco, aggiungendo "Ho chiamato io perché non mi convinceva la situazione di apparente tranquillità che loro dichiaravano. A seguito di questo, hanno ammesso che si trattava di una falla e non di un semplice black out". "Mentre dalla nave ci davano rassicurazioni sulla situazione a bordo, i carabinieri di Prato ci avevano avvisato della telefonata di una parente di una passeggera secondo cui la nave era al buio, erano stati fatti indossare i giubbotti di salvataggio, erano caduti oggetti e suppellettili: circostanze non coerenti con quanto dichiarato dalla nave" ha ricordato l'ufficiale della Capitaneria in Aula.

Durante l'udienza odierna sono state ascoltate tutte le telefonate tra la capitaneria e la Costa Concordia, oltre a quelle dirette tra De Falco e Schettino.  "Chiesi quante persone c'erano a bordo, insistevo ma il comandante non mi sapeva dare le risposte" ha detto oggi De Falco spiegando il senso di quelle chiamate continue con Schettino in cui si sente il comandante della Concordia rispondere vagamente alle questioni poste dal capitano. In una telefonata fatta ascoltare in aula De Falco infatti chiede a Schettino quanti passeggeri ci sono ancora a bordo della nave ma Schettino risponde: "Non lo so, mi trovo sulla lancia, credo massimo una decina di persone sull'altro lato". Alla capitaneria in realtà  risultavano almeno 300 persone ancora a bordo.

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