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Prima Domenica d’Avvento, sarà un Natale sotto le restrizioni da Covid-19

Oggi si celebra l’inizio di un Avvento particolare, il primo (e si spera l’ultimo) vissuto durante la pandemia da Covid-19. Per quattro domeniche, fino al 25 dicembre, la Chiesa cattolica si preparerà alla prima venuta sulla Terra di Gesù Cristo e nelle parrocchie di tutto il mondo si leggeranno brani che parlano della nascita del Salvatore.
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Parte ufficialmente il conto alla rovescia per un Natale in piena pandemia: in tutto il mondo, la Chiesa cattolica celebra oggi la prima domenica di Avvento, il ciclo di quattro domeniche precedenti il Santo Natale. Oggi inizia, inoltre, il nuovo anno liturgico. Avvento è una parola che veniva dal latino: nel linguaggio degli antichi pagani l’adventus era il ritorno periodico sulla terra di una divinità. Come altri termini e tradizioni, i cristiani hanno importato anche questo da altre culture religiose.

L’Avvento, per i cristiani, consente ai fedeli di prepararsi al meglio per la prima venuta sulla Terra di Gesù Cristo, che tradizionalmente avviene il 25 dicembre di ogni anno. La seconda, secondo i testi sacri, avverrà quando ci sarà la fine del Mondo. I cristiani celebrano l’Avvento dal IV secolo dopo Cristo: è una istituzione che segue quella della Quaresima, il periodo immediatamente precedente la celebrazione della Santa Pasqua di Resurrezione.

Tutte le letture del Vangelo nelle domeniche di Avvento si rifanno a brani che parlano della nascita del Figlio di Dio. Le letture tratte dalla Bibbia, invece, richiamano le profezie sul Messia che erano state effettuate dagli antichi profeti. Negli ultimi nove giorni d'Avvento è tradizione celebrare, una pratica devozionale chiamata “novena di Natale”, mentre in molte parrocchie si accendono le candele della “corona dell’Avvento”. Ai bambini, si regala il “calendario dell’Avvento”, su cui, ogni giorno, i più piccoli segnano il passare dei giorni che li separano alla festa del Natale.

“L’Avvento è il tempo in cui fare memoria della vicinanza di Dio, che è sceso verso di noi” ha detto papa Francesco nella messa di ieri per celebrare la nomina di tredici nuovi cardinali. “È anche il primo messaggio dell’Avvento e dell’Anno liturgico, riconoscere Dio vicino e dirgli: “Avvicinati ancora!”. – ha proseguito il Pontefice – Egli vuole venire vicino a noi, ma si propone, non si impone; sta a noi non stancarci di dirgli: “Vieni!”. Gesù – ci ricorda l’Avvento – è venuto tra noi e verrà di nuovo alla fine dei tempi. Ma, ci chiediamo, a che cosa servono queste venute se non viene oggi nella nostra vita? Invitiamolo.”

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