Precipitano dal Cervino e si schiantano contro le rocce, morti guida alpina e maestro sci

Due persone sono morte precipitando da Cervino. Si tratta di due esperti alpinisti: Ottavio Gerard, quarantenne presidente delle guide alpine del Cervino e Joel Déanoz, maestro di sci di trentasei anni. I due alpinisti sono precipitati sul versante sud del Cervino mentre salivano la Via Deffeyes e si sono schiantati contro le rocce. L'allarme era scattato ieri sera, quando i due non hanno fatto rientro. Questa mattina il soccorso alpino valdostano ha effettuato un sorvolo con l'elicottero nella zona e ha avvistato e recuperato i due corpi senza vita, poi trasportati ad Aosta.
Entrambi erano esperti alpinisti e conoscitori delle pareti del Cervino – Sia la guida alpina che il maestro di sci erano dei grandi conoscitori delle pareti del Cervino: Ottavio Gerard, da quanto emerso, stava accompagnando l'amico maestro di sci e direttore della scuola di sci di Breuil-Cervinia. Il trentaseienne, figlio di una guida alpina, intendeva seguire le orme paterne e si stava allenando per accedere al corso professionale.
La causa dell’incidente – Probabilmente è stata una caduta di sassi a provocare la morte dei due alpinisti. Lo ha riferito Lucio Trucco, responsabile del soccorso alpino della zona. L'incidente si è verificato a 3900-4000 metri e i due corpi sono stati recuperati a 3600 metri di quota, per una caduta di alcune centinaia di metri. Il responsabile del soccorso alpino ha spiegato che le condizioni della montagna sono ottimali e ha detto che i due erano molto preparati e molto ben allenati. La Via Deffeyes è considerata una delle più impegnative del Cervino con 4-5 ripetizioni finora realizzate. Del drammatico incidente si sta occupando la guardia di finanza di Cervinia.
“Non riusciamo ad accettare la scomparsa dei nostri due figli migliori” – “È una tragedia che colpisce nel profondo tutta la nostra comunità, ci sentiamo traditi dal Cervino, una montagna che amiamo profondamente”, è il commento del sindaco di Valtournenche, Debora Camaschella, dopo il drammatico incidente costato la vita ai due alpinisti. “Non riusciamo ad accettare la scomparsa di questi due dei nostri figli migliori – ha aggiunto il primo cittadino – che hanno tanto amato la nostra montagna e che incarnavano tutti i valori belli dello sport e dell'alpinismo”. Il sindaco ha spiegato che entrambi conoscevano perfettamente le insidie della montagna “e ci andavano rispettandone le regole di sicurezza, deve essere successo qualcosa di imprevisto, altrimenti non sarebbero morti”.