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Ponte Morandi, a Genova un videogioco sulla ricostruzione: scoppia la polemica

Il videogame è stato installato all’InfoPoint del Porto Antico, e i visitatori possono cimentarsi da un monitor con la ricostruzione della struttura, manovrando gru e gestendo il lavoro delle ditte. Il gruppo consiliare Chiamami Genova: “E’ una mancanza di rispetto nei confronti di chi in questa strage, causata da un sistema in cui si è privilegiato il profitto alla tutela delle persone, ha perso la vita”.
A cura di Davide Falcioni
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E' trascorso poco più di un anno dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova e il dolore dei familiari delle vittime e di un'intera città è ancora vivo: nonostante questo c'è chi ha pensato di realizzare un videogioco per "ricostruire", almeno nella realtà virtuale, il viadotto. Lo si può trovare in una postazione interattiva allestita nel nuovo InfoPoint sul viadotto Polcevera a Porta Siberia, al Porto Antico, e i visitatori possono cimentarsi da un monitor con la ricostruzione della struttura, manovrando gru e gestendo il lavoro delle ditte. A denunciare la discutibile trovata è stato il gruppo municipale Chiamami Genova: "Il colmo della mancanza di rispetto è raggiunto con il videogame in cui è possibile cimentarsi nella ricostruzione del ponte con tanto di ruspe, gru, lavoratori e progettisti che ti seguono nel percorso e, se non vengono rispettati i tempi, tranquillo, puoi ricominciare il gioco – denunciano i consiglieri comunali, raccogliendo l'amarezza di molti residenti della Val Polcevera – come in ogni videogioco, ogni volta si può ricominciare da capo, come nulla fosse, quindi morire, subire danni, distruggere, costruire, possa essere rimediato con un click".

L'installazione di una postazione di "gioco" all'Info Point ha amareggiato molti genovesi: "Da mesi dopo il crollo del ponte Morandi, cittadini e comitati chiedono che venga realizzato un InfoPoint a Certosa, o nelle vicinanze, perché la comunicazione delle varie operazioni che si dovevano realizzare per la demolizione e per la ricostruzione, non potevano passare solo attraverso il sito aperto dalla struttura commissariale su internet – spiegano i consiglieri di Chiamami Genova – Tali richieste sono state fatte in ogni ambito, a partire dalle commissioni consiliari, alla struttura commissariale e direttamente al Sindaco Bucci, in quanto molte persone non frequentano la rete e comunque, chi vive e lavora  in prossimità, se non proprio all’interno del grande cantiere, aveva la necessità di avere un contatto diretto per capirne l’impatto e fare richieste per maggiore vivibilità". Un Info Point è stato aperto al Porto Antico martedì, dopo l'inaugurazione del primo tratto del nuovo ponte, ed è lì che è stata installata la postazione, che tuttavia secondo Chiamami Genova rappresenta una "mancanza di rispetto nei confronti di chi in questa strage, causata da un sistema in cui si è privilegiato il profitto alla tutela delle persone, ha perso la vita e a chi vive in questa valle e sta ancora subendo gravi ripercussioni a livello sociale, economico e della mobilità".

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