Pisa, se i figli non pregano non gli dà da mangiare: padre patteggia 2 anni per maltrattamenti

Un uomo di quarantasette anni di Pisa, finito a processo per maltrattamenti in famiglia, ha patteggiato due anni, pena sospesa. L’uomo, di religione cristiana, imponeva ai figli di pregare sotto il castigo di far saltare loro la cena e per questo è stato condannato per maltrattamenti. I figli del quarantasettenne hanno dodici e tredici anni e, a quanto ricostruito, avrebbero subito la sua punizione se non avessero pregato abbastanza come pretendeva lui. A dar notizia del patteggiamento sono i quotidiani locali. Secondo quanto ricostruito dalla procura, l'uomo obbligava i figli a pregare ogni giorno e in modo sempre più ferreo fino a degenerare in urla di rimprovero e in qualche caso anche in condotte violente verso i ragazzi. Gli episodi contestati sono accaduti fra l’inizio del 2016 e la fine del 2017.
L’indagine scattata dopo la querela della moglie, che intanto ha chiesto la separazione – A far scattare l’indagine era stata la madre dei due ragazzi, che aveva sporto querela e nel frattempo ha chiesto la separazione dal marito. Agli atti del processo è stata considerata come forma di maltrattamento anche la pratica imposta in casa dal quarantasettenne di dar da mangiare solo del latte ai due figli il Venerdì Santo, giorno in cui lui osservava il digiuno del periodo di Quaresima. Il patteggiamento rimanda a un separato giudizio la richiesta di danni presentata dall'ex moglie anche per conto dei figli minori, costituendosi parte civile nel processo, e che non hanno più intenzione di incontrare il padre.