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Picchiarono a morte un senzatetto per una bottiglia di gin: ergastolo per i due assassini di Giovanni Santus

Giovanni Santus, senzatetto di 58 anni, fu ucciso nel luglio 2023 nel rione di Chiavazza, a Biella. Per il suo omicidio la Corte di Assise di Novara ha condannato all’ergastolo Andrea Basso e Lionel Ascoli, all’epoca 20enni. Secondo l’accusa, durante un pranzo il 58enne avrebbe bevuto una bottiglia di Gin senza condividerla con gli altri, innescando un brutale pestaggio.
A cura di Eleonora Panseri
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Giovanni Santus, 58 anni
Giovanni Santus, 58 anni

Giovanni Santus, senzatetto di 58 anni, fu ucciso nel luglio 2023 nel rione di Chiavazza, a Biella. Per il suo omicidio la Corte di Assise di Novara ha condannato all'ergastolo Andrea Basso e Lionel Ascoli, all'epoca 20enni.

Riconosciuti responsabili per omissione di soccorso e vilipendio di cadavere, secondo quanto riportato dai quotidiani locali, Silvio Iarussi a due anni e sei mesi e Luciana Mula a due anni e due mesi, altri due ragazzi coinvolti nella vicenda.

All'epoca dei fatti gli imputati raccontarono di aver ospitato Santus in casa per farsi una doccia, l'uomo sarebbe caduto all'interno del bagno provocandosi ustioni mortali. Ma l'autopsia, disposta dal pubblico ministero sul corpo del senzatetto, aveva invece portato a galla un'altra verità.

La morte era stata causata da un'azione violenta che gli aveva provocato lo sfondamento della cassa toracica e la lacerazione del fegato e della tiroide.

Stando alla ricostruzione dell'accusa, durante un pranzo il 58enne avrebbe bevuto una bottiglia di Gin senza condividerla con gli altri, innescando una brutale violenza nei suoi confronti da parte dei due giovani condannati all'ergastolo.

I due, sotto l'effetto di eroina e rivotril, una benzodiazepina ad alta potenza e lunga durata d'azione, avevano colpito la vittima con pugni, calci e salti sul torace in due diverse occasioni provocandone il decesso.

In casa c'erano anche Iarussi, il padrone di casa, e Mula che però non avevano allertato i soccorsi e non avevano fermato gli altri due.

In seguito al decesso i quattro imputati avevano occultato tutte le tracce dell'omicidio ustionando il corpo di Santus per coprire le lesioni mortali.

Poi avevano ripulito la casa e fatto sparire i vestiti insanguinati concordando la versione del tragico incidente da fornire al 118. Simulando anche un massaggio cardiaco davanti agli operatori del 118 sul cadavere.

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