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Picchia il padre 98enne e gli cava un occhio con una chiave: arrestato il figlio a Grosseto

A Grosseto, un anziano è stato brutalmente aggredito dal figlio 63enne con problemi psichiatrici e alcolismo: colpito al volto, ha subito la mutilazione di un occhio. Ora è in rianimazione; l’uomo è stato arrestato per tentato omicidio.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Una notte di orrore ha scosso via Podgora, un quartiere densamente popolato di Grosseto, dove un uomo di 98 anni è stato brutalmente aggredito dal proprio figlio, un 63enne affetto da disturbi psichiatrici e con una nota dipendenza dall’alcol. L’aggressione è avvenuta nel loro appartamento e ha raggiunto livelli di una violenza inaudita: l’anziano, colpito ripetutamente al volto con dei pugni, sarebbe stato poi mutilato: secondo quanto emerso, il figlio avrebbe utilizzato una chiave per cavargli un occhio.

A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa, svegliati nel cuore della notte da urla e rumori agghiaccianti provenienti dal primo piano del palazzo. Immediato l’intervento della polizia, che una volta giunta sul posto si è trovata davanti a una scena raccapricciante: l’anziano riverso a terra in condizioni disperate, il figlio in stato di shock, ancora all’interno dell’abitazione. Nel frattempo, sono arrivati anche i soccorritori del 118, che hanno trasportato d’urgenza il padre al Policlinico delle Scotte di Siena, dove si trova tuttora in rianimazione. Le sue condizioni sono critiche.

Il figlio, invece, è stato accompagnato all’ospedale Misericordia di Grosseto per accertamenti. In seguito è stato sottoposto a un lungo interrogatorio. Le autorità lo hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal legame di parentela. L’abitazione è stata immediatamente posta sotto sequestro dalla Procura.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica, che hanno lavorato a lungo per ricostruire la dinamica dell’aggressione e raccogliere ogni possibile elemento utile alle indagini. L’inchiesta è seguita direttamente dal pubblico ministero Federico Falco, che ha coordinato i rilievi e che ora dovrà decidere i prossimi passi giudiziari.

Resta ancora da chiarire l’origine del litigio. Quel che è certo è che la violenza esplosa tra le mura domestiche si è trasformata in una vera e propria tragedia familiare. Le testimonianze raccolte tra i condomini parlano di un rapporto difficile, spesso segnato da discussioni e comportamenti instabili da parte del figlio.

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