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Pescara, carcere sovraffollato e detenuti allo stremo: uno si inchioda i genitali a uno sbagello

Al carcere San Donato sono reclusi 408 detenuti a fronte di una capienza massima di 270: il sovraffollamento è all’origine di numerose proteste, la più eclatante delle quali da parte di un uomo italiano che si è inchiodato lo scroto a uno sgabello di legno. E’ stato soccorso dagli agenti di polizia penitenziaria.
A cura di Davide Falcioni
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Un detenuto del carcere San Donato di Pescara nei giorni scorsi è stato protagonista di un eclatante gesto di protesta: si è infatti inchiodato lo scroto a uno sgabello di legno. Per soccorrerlo è dovuto intervenire il personale del 118. L'episodio, l'ennesimo caso di protesta del penitenziario abruzzese, è stato raccontato dal segretario regionale dell'Unione sindacale di polizia penitenziaria (Uspp) Sabino Petrongolo, che ha spiegato come nel San Donato siano ospitati 408 detenuti a fronte di una capienza massima di 270.

Il sovraffollamento è all'origine di frequenti e dure proteste, le ultime delle quali organizzate durante il periodo natalizio. Dopo aver partecipato a una rissa alcuni detenuti hanno dato fuoco al materasso della camera nella quale erano stati successivamente ubicati: "In entrambi i casi il personale è intervenuto tempestivamente e con non poche fatiche è riuscito a ripristinare l’ordine e a tutelare l’incolumità dei detenuti". Altre proteste sono state organizzate nei giorni scorsi. Un uomo ha tentato di colpire un agente di polizia penitenziaria con un piede del tavolo appena divelto ma il caso più eclatante è stato quello di un detenuto di origine italiana che, in segno di protesta, si è inchiodato lo scroto allo sgabello in legno che gli era stato dato per sedersi. Un altro detenuto, tunisino, ha infranto la finestra della camera dove era stato rinchiuso e ingoiato piccoli pezzi di vetro e di ferro. Anche lui è stato inviato d’urgenza al Pronto soccorso".

Secondo il segretario Uspp, la situazione nella Casa circondariale pescarese "non ha più definizione che possa far percepire lo stato di gravità in cui versa": "Il personale, allo stremo delle forze e per tale motivo in stato d’agitazione oramai da diverso tempo, continua però a non ricevere il benché minimo cenno di risposta".

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