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Perdita di cloro in piscina, bambini di un centro estivo intossicati a Vicenza: soccorsi sul posto

L’incidente oggi nelle piscine del quartiere di San Pio X a Vicenza: bruciori agli occhi e difficoltà respiratorie per almeno 6 bambini e 9 adulti. Sono stati trattati sul posto e trasportati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vicenza.
A cura di Susanna Picone
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Paura e apprensione questa mattina a Vicenza per alcuni bambini di un centro estivo che stavano frequentando le piscine del quartiere di San Pio X: probabilmente a causa di uno sversamento di cloro nelle vasche, alcuni bambini hanno iniziato ad avvertire bruciori e malesseri vari.

È accaduto intorno alle 9 di questa mattina, venerdì 11 luglio: secondo le prime informazioni, almeno sei bambini hanno iniziato a tossire, avvertire bruciori agli occhi e alle vie respiratore e irritazione congiuntivale. Sono in corso accertamenti anche per nove adulti che accompagnavano i bambini in piscina. I bimbi intossicati hanno un’età compresa tra i 7 e i 10 anni, nessuno comunque presenterebbe un quadro clinico preoccupante. In via precauzionale sono stati trattati sul posto e trasportati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Vicenza.

Sul posto è arrivata una ambulanza del Suem 118 e un'automedica, i vigili del fuoco con il Nucleo specializzato in contaminazioni e una pattuglia della Polizia di Stato. Presenti anche i tecnici dello Spisal per i rilievi di competenza.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione insieme all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin: "L'Ulss Berica, che ringrazio per la tempestività e professionalità – così Zaia – ha subito attivato tutte le procedure necessarie e ci ha comunicato che le 15 persone coinvolte, trasportate al Pronto Soccorso del San Bortolo, non presentano sintomi significativi". La struttura resterà chiusa finché non ci saranno idonee condizioni di salubrità per la riapertura.

Secondo quanto appreso dal Comune, all'origine dell’accaduto potrebbe esserci stato un errore umano. Un tecnico avrebbe collegato alle tubazioni una tanica contenente una sostanza che ha provocato l'intossicazione.

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