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Covid 19

Perché l’aumento dei casi covid in autunno e inverno è un rischio per il servizio sanitario

I contagi covid sono in aumento e nell’ultimo mese i ricoveri sono più che triplicati. “Se le ondate si susseguono e i casi aumentano in periodo autunnale-invernale, il rischio è che si sommino a quelli dell’influenza con impatto sul sistema sanitario” ha spiegato Giovanni Rezza. A inizio ottobre i nuovi vaccini.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio (Getty)
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Anche se ormai l’impatto del covid è limitato, c’è un periodo dell’anno dove il continuo aumento dei casi potrebbe comunque mandare in sofferenza il nostro servizio sanitario nazionale: è il periodo autunnale invernale dove, al fianco dell’inevitabile aumento dei casi di coronavirus, si affiancheranno i ricoveri per influenza. A ricordalo è Giovanni Rezza, ex direttore generale Prevenzione del ministero della Salute proprio durante la pandemia Covid.

“Questi due virus, come sappiamo, circolano indipendentemente l'uno dall'altro, quindi anche se l'impatto clinico è limitato il rischio sul sistema sanitario c'è" ha dichiarato Giovanni Rezza all'Adnkronos, spiegando: "Anche se l'impatto clinico del Covid non è più quello di una volta, se le ondate si susseguono e i casi aumentano in periodo autunnale-invernale, il rischio è che si sommino a quelli dell'influenza". Del resto da alcune settimane i casi di contagio sono in costante risalita, anche se con numeri ancora ridotti, e di conseguenza anche i ricoveri stanno salendo.

Gimbe: nell’ultimo mese i ricoveri covid sono triplicati

Secondo gli ultimi dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nell’ultimo mese i ricoveri covid sono più che triplicati, passando da appena 697 a 2.378, anche se fortunatamente la maggior parte nei normali reparti e non in terapia intensiva. In crescita anche il tasso di positività dei tamponi, passato dal 6,4% al 14,9%, e l’incidenza che ha raggiunto 52 casi per 100mila abitanti.

Dati da non sottovalutare visto che, seppur bassi in termini assoluti, sono numeri che potrebbero essere sottostimati in quanto ormai non c’è più l’obbligo di isolamento per i soggetti positivi e il monitoraggio si basa in larga parte su teste fatti su base volontaria. Anche se oggi “l'infezione da Sars-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l'incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti" sottolinea il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta.

I nuovi vaccini anti covid inizio ottobre

Gli attuali casi Covid nel nostro Paese, come evidenzia ancora Rezza, "sono dovuti soprattutto alla variante Eris. Pirola ancora non sembra circolare da noi. La cosa importante è che i vaccini aggiornati proteggono contro Eris e, almeno dai dati preliminari, si osserva che anche per Pirola proteggono contro la malattia grave". Le persone più a rischi restano ovviamente i fragili affetti da altre patologie e gli anziani. L'invito per queste persone dunque è a sottoporsi al vaccino, sia quello anti-Covid sia quello antinfluenzale, che si possono fare insieme o anche separatamente senza problemi.

I nuovi vaccini anti-Covid, aggiornati contro la variante Xbb attualmente in circolazione, saranno disponibili già a partire da ottobre.“Il vaccino è un presidio fondamentale ed è raccomandato per le categorie fragili, gli ultrasessantenni, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. Sarà comunque gratis per tutti, come è stato finora, anche per chi non rientra nelle categorie per cui è raccomandato” ha spiegato il Minstro Schillaci, aggiungendo: “Veniamo da un periodo estivo in cui c’è stato un grosso movimento di persone ed i casi potrebbero aumentare ulteriormente a causa dell'apertura delle scuole ma siamo tranquilli, non c'è alcun allarme, soprattutto perché i dati su ricoveri e occupazione delle terapie intensive sono trascurabili”.

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