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“Per questi due in carcere non ci torno”, spara alle gambe dei colleghi e poi si uccide

La lite con i superiori poi i colpi di pistola, quindi l’arma rivolta contro se stesso. Antonio Urgias, operatore ecologico di 43 anni, era tornato a lavoro all’ecocentro comunale di Alghero ieri dopo due mesi di malattia.
A cura di Biagio Chiariello
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Prima ha sparato verso i due suoi colleghi, entrambi superiori, colpendoli alle gambe. Poi, l’intervento di un altro collega che lo ha fermato, ma che non è riuscito a farlo ragionare. A quel punto, l’operatore ecologico Antonio Rosario Urgias si è seduto, ha rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato. "Per quei due in carcere io non ci torno". È questa la prima ricostruzione di quanto avvenuto questa mattina, 30 dicembre, dopo le 5.30 nell’ecocentro comunale di Alghero, in provincia di Sassari.

Urgias, 43 anni, era rientrato in servizio dopo due mesi di assenza per malattia, a seguito di un intervento chirurgico alla schiena. Operatore ecologico da quasi sei anni era stato stabilizzato da circa un anno e adibito  allo spazzamento a mano delle strade. Ieri mattina avrebbe discusso animatamente con i suoi superiori sulla tipologia di prestazioni da eseguire e su un ammanco di 150 euro dalla busta paga, poi è andato via sbattendo la porta.

È tornato poco dopo, intorno alle 5.45, con un'arma. Ha sparato alle gambe di un ingegnere, capo cantiere e direttore dell’ecocentro, e di un ragioniere capo area. Poi, prima che potesse sparare ancora contro gli uomini feriti, l’intervento di un collega che lo ha fermato, ma che non è riuscito a farlo ragionare.

"Per questi due in carcere non ci ritorno" ha urlato, quindi ha rivolto la pistola 7,65 su se stesso, si è seduto sulla sedia e si è sparato in testa. Urgias dietro le sbarre c'era stato per alcuni precedenti penali, reati commessi nel 2009 quando era stato arrestato per violenza privata, danneggiamento e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Nel 2016 erano scattate ancora le manette per minacce e danneggiamenti.

"Circa sei anni fa riuscì a trovare un posto di lavoro nel cantiere di Alghero Ambiente e questo lo aiutò in quella continua e tormentata ricerca della serenità che per diversi motivi non riusciva a trovare", ha detto l’assessore all’Ambiente, Andrea Montis. "Non ho idea di cosa possa aver scatenato un gesto simile ma conosco bene la dignità del silenzio per cui ogni ulteriore parola sarebbe inutile e fuori luogo".

Intanto i due feriti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale civile di Alghero. La loro prognosi è riservata, ma non sono in pericolo di vita: uno ha ferite più lievi, mentre l’altro presenta una situazione più complessa e potrebbe essere presto trasferito a Sassari.

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