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Pecorelli scomparso per 9 mesi, tv albanese lo smentisce: “A Valona si fingeva uno scrittore italiano”

Davide Pecorelli avrebbe soggiornato a Valona, in Albania, per diversi mesi prima di far perdere le proprie tracce e simulare l’omicidio. Secondo una televisione albanese, l’imprenditore si presentava alla gente del posto come Cristiano, uno scrittore italiano impegnato nella stesura del suo nuovo romanzo. Qui si era rifatto una vita iniziando anche una nuova relazione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il mistero della scomparsa e conseguente ritrovamento di Davide Pecorelli si infittisce con il trascorrere dei giorni. L'uomo, secondo quanto attestato dai media albanesi, avrebbe trascorso tutto il suo tempo a Valona. O almeno, lì sarebbe rimasto fino al 12 settembre sempre sotto falsa identità. Alle persone conosciute all'estero aveva detto di essere uno scrittore italiano di nome Cristiano impegnato nella stesura di una sorta di remake del Conte di Montecristo. L'imprenditore, dunque, non avrebbe soggiornato come da lui dichiarato in un convento vicino a Medjugorie. Prima della simulazione di omicidio per far perdere le proprie tracce, l'imprenditore di Arezzo scattava foto insieme ad amici del posto, frequentando liberamente bar e locali. Il tutto è stato mostrato in un servizio tv dell'emittente locale "Top Channel".

Poi, per cause ancora da accertare, Pecorelli avrebbe cercato di far perdere le proprie tracce simulando un omicidio dovuto a un regolamento di conti con la criminalità albanese. Per rendere il tutto più credibile, l'uomo ha lasciato in auto frammenti di ossa umane presi in un cimitero. L'ipotesi di un omicidio a Puke, comunque, non aveva mai convinto gli inquirenti. Secondo il servizio televisivo diffuso dalla rete albanese Davide avrebbe soggiornato a Valona dal mese di marzo, in un appartamento preso in affitto in centro. Qui frequentava ristoranti, spiagge, locali e intratteneva persino una relazione nonostante la compagna lo stesse cercando in Italia. Durante il lungo soggiorno sarebbe diventato amico persino di un ex calciatore della squadra locale. L'ultimo contatto con Pecorelli sarebbe avvenuto proprio il 12 settembre quando Davide-Cristiano era impegnato a fotografare dei documenti nella sua abitazione di Valona. Il giorno dopo il sedicente romanziere era già scomparso, forse per dirigersi al Giglio dove si faceva chiamare Giuseppe Mundo e diceva di essere un geologo. La procura ha intenzione di chiudere il caso, non avendo ravvisato reati. Stralci del suo verbale saranno comunque inviati alla procura di Grosseto e all'autorità giudiziaria albanese che rispettivamente indagano per sostituzione di persona a causa dei documenti falsi forniti da Pecorelli in albergo al Giglio, per simulazione di reato e furto.

Resta ancora aperto, invece, il fascicolo avviato per bancarotta dalla procura di Arezzo: Pecorelli, infatti, aveva dovuto chiudere i battenti di una sua società. "Sono scomparso per debiti" aveva detto agli inquirenti in un primo momento, poi ha aggiunto: "Cercavo il tesoro dell'Isola di Montecristo". E in effetti, sempre nella sua strana confessione, Pecorelli ha detto di aver ritrovato alcune monete d'oro. Il tesoro del quale parla, però, è stato ritrovato nel 2004 nel borgo etrusco di Sovana di Sorano, in provincia di Grosseto.

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