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Papa Francesco: “La corruzione è come la droga, toglie la dignità”

Il Pontefice si è scagliato contro “la dea tangente” ricordando che “chi pratica la corruzione perde la dignità e dà ai figli pane sporco”.
A cura di Antonio Palma
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"Forse oggi ci farà bene pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità" con queste parole Papa Francesco questa mattina si è scagliato nuovamente contro la corruzione mettendo in guardia i fedeli. "Bisogna pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto" ha spiegato infatti il Pontefice durante l'omelia della messa di oggi alla Domus Santa Marta. Rivolgendosi ai fedeli Papa Francesco ha poi paragonato la corruzione alla dipendenza dagli stupefacenti sottolineando: "Si incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh!, dunque l'abitudine alle tangenti diventa una dipendenza". Parlando dei "devoti della dea tangente" e della corruzione amministrativa il Papa ha ricordato la parabola dell’amministratore disonesto, il "ricco epulone" che "aveva tanti granai, tanti silos ripieni e non sapeva che farne" e al quale "il Signore disse ‘Questa notte dovrai morire'". "Preghiamo per questa povera gente che ha perso la dignità nella pratica delle tangenti e porta con sé non il denaro che ha guadagnato, ma soltanto la mancanza di dignità" ha concluso il Pontefice nella cappella del convitto vaticano.

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