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Papa Francesco è tornato e sta già celebrando la messa della Domenica delle Palme

Il Pontefice, visibilmente affaticato e con una flebile voce, sta celebrando la messa della Domenica delle Palme. Papa Francesco è stato dimesso solo ieri dal Policlinico Gemelli, dove era ricoverato per una bronchite.
A cura di Davide Falcioni
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Papa Francesco celebra la messa della Domenica delle Palme
Papa Francesco celebra la messa della Domenica delle Palme

Neanche il tempo di uscire dal Policlinico Gemelli che Papa Francesco è tornato al lavoro per celebrare la messa della domenica delle Palme, liturgia che dà inizio alla settimana santa pasquale.

La cerimonia si sta svolgendo in una Piazza San Pietro gremita di fedeli. Il Pontefice, visibilmente affaticato e con una flebile voce, è affiancato all'altare dal cardinale argentino, Leonardo Sandri, sottodecano del Collegio cardinalizio. Presente alla messa del Papa, tra i concelebranti, anche monsignor Georg Gaenswein, il segretario di Benedetto XVI. È la prima volta che si vede in una celebrazione pubblica in Vaticano, dal giorno del funerale di Ratzinger. Tra i concelebranti della messa delle Palme presieduta dal Papa c'è anche il cardinale Angelo Becciu. Papa Francesco indossa i paramenti liturgici e ha raggiunto la sua sedia a piedi con l'aiuto del bastone, con passo lento, senza sedia a rotelle.

Con la celebrazione delle Palme hanno avvio ufficialmente i riti della Settimana Santa che, come confermato dalla sala stampa vaticana, seguiranno il corso normale, già stabilito prima del ricovero di Papa Francesco.

Le parole del Papa nell'omelia della Domenica delle Palme

"Nell'ora più tragica Gesù prova l'abbandono da parte di Dio. Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio". È un'omelia tutta incentrata sulla sofferenza che prova Gesù nelle sue ultime ore di vita, quella che Papa Francesco pronuncia in piazza San Pietro, per la solenne celebrazione della Domenica delle Palme, che di fatto apre i riti della Settimana Santa. "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Il verbo ‘abbandonare' nella Bibbia è forte – sottolinea il Pontefice – compare in momenti di dolore estremo: in amori falliti, respinti e traditi; in figli rifiutati e abortiti; in situazioni di ripudio, vedovanza e orfananza; in matrimoni esausti, in esclusioni che privano dei legami sociali, nell'oppressione dell'ingiustizia e nella solitudine della malattia: insomma, nelle più drastiche lacerazioni dei legami".

"Le sofferenze di Gesù – ribadisce il Papa – sono state molteplici e ogni volta che ascoltiamo il racconto della passione ci entrano dentro. Sono state sofferenze del corpo: dagli schiaffi alle percosse, dalla flagellazione alla corona di spine, fino alla tortura della croce. Sono state sofferenze dell'anima: il tradimento di Giuda, i rinnegamenti di Pietro, le condanne religiose e civili, lo scherno delle guardie, gli insulti sotto la croce, il rifiuto di tanti, il fallimento di tutto, l'abbandono dei discepoli". "Ecco la sofferenza più lacerante, quella dello spirito – ribadisce Bergoglio -. L'evento è dunque reale e l'abbassamento è estremo: il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi è difficile persino comprendere. Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dell'esistenza, il crollo di ogni certezza: grida ‘il perché dei perché'". "Cristo ha portato questo sulla croce, caricandosi il peccato del mondo. E al culmine Egli, il Figlio unigenito e prediletto, ha provato la situazione a Lui più estranea: la lontananza di Dio", afferma il Papa.

Papa Francesco: "Anche io ho bisogno che Gesù mi accarezzi"

Bergoglio ha ricordato il clochard tedesco morto qualche giorno fa sotto il Colonnato di San Pietro, "solo, abbandonato. È Gesù per ognuno di noi. Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anche io ho bisogno che Gesù mi accarezzi, mi avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli", ha sottolineato il Papa.

"Chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni abbandonato". "Chiediamo la grazia di saper vedere e riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell'indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo. Allora, soltanto allora, faremo nostri i desideri e i sentimenti di Colui che per noi "svuotò se stesso", ha aggiunto.

Papa Francesco ha quindi concluso la sua omelia: "Vi ringrazio per la vostra partecipazione e anche per le vostre preghiere, che nei giorni scorsi avete intensificato. Grazie davvero".

Papa Francesco dimesso ieri dal Policlinico Gemelli

Il Pontefice era stato ricoverato mercoledì scorso per le complicazioni di una bronchite e le sue condizioni di salute avevano destato non poca preoccupazione tra i fedeli, che per giorni erano stati in profonda apprensione: anche quando era ormai considerato fuori pericolo, c'erano dubbi sulla data del suo ritorno in Vaticano e sulla sua possibile partecipazione ai riti della Settimana Santa.

Tutti i dubbi sono stati fugati venerdì, quando il Vaticano ha annunciato che Francesco sarebbe stato dimesso il giorno successivo e avrebbe partecipato alla settimana più significativa della Chiesa, che commemora la morte e la risurrezione di Cristo raccontate nei Vangeli. Le celebrazioni continueranno fino alla Messa di Pasqua di domenica 9 aprile.

Papa Francesco è determinato a rispettare il programma liturgico e ha mostrato al mondo di essersi ripreso. "Sono ancora vivo", aveva scherzato con i fedeli e i giornalisti all'uscita dal Policlinico Gemelli di Roma. Alla domanda su come si sentisse, aveva raccontato un aneddoto sulla morte, aggiungendo: "Ho provato solo fastidio, ma non ho avuto paura".

È probabile che la Domenica di Pasqua, in occasione della benedizione "Urbi et Orbi" della città e del mondo, il Papa si affaccerà dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per leggere il tradizionale messaggio sui problemi del mondo.

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