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Covid 19

Palù (Aifa): “Assembramenti da evitare, abbiamo pochi vaccini e non siamo pronti con le terapie”

Il presidente dell’Aifa Giorgio Palù ha commentato gli assembramenti registrati nel weekend: “Se cala l’attenzione permettiamo alla circolazione del virus di crescere, serve indossare sempre la mascherina”. Il virologo ha parlato anche della necessità di utilizzare quanto prima gli anticorpi monoclonali: “Ne abbiamo bisogno adesso che abbiamo carenza di vaccini”.
A cura di Susanna Picone
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“È ovvio che se cala l'attenzione permettiamo alla circolazione del virus di crescere, vanno evitati gli assembramenti e serve indossare sempre la mascherina, la battaglia non è finita. Anche perché non abbiamo ancora vaccini a sufficienza e non siamo pronti ancora con le terapie con gli anticorpi monoclonali per cui è necessaria ancora molta attenzione". Lo ha detto, rispondendo a una domanda sui tanti assembramenti registrati da Nord a Sud durante il weekend, il presidente dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) Giorgio Palù, ospite di “Che giorno è” su Rai Radio1.

I vaccini anti-Covid e gli anticorpi monoclonali

Palù ha parlato dei vaccini anti-Covid che ancora non abbiamo a sufficienza e si è concentrato durante il suo intervento in radio anche sui farmaci per combattere il virus. “Insisterò con il ministro Speranza perché si arrivi a utilizzare quanto prima gli anticorpi monoclonali che sono ormai in uso in varie parti del mondo”, ha spiegato il presidente dell’Aifa. Il virologo ha aggiunto che ci sono fior di lavori scientifici che documentano l’efficacia e “nessuna controindicazione”. Se il ministro accoglie l’uso emergenziale – ha aggiunto Palù – “possono essere utilizzati anche subito. Ne abbiamo bisogno soprattutto adesso che abbiamo carenza di vaccini. Sono il farmaco più efficace che oggi conosciamo”.

Vaccino AstraZeneca, necessario rivedere il piano vaccinale

Parlando dell’approvazione arrivata dall’Agenzia del farmaco al vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca – che è stato approvato con l'indicazione per l'utilizzo preferenziale dai 18 ai 55 anni – Palù ha spiegato che l’Aifa si è attenuta a criteri strettamente scientifici: “I dati sopra i 55 anni per il vaccino Astrazeneca sono i più scarsi, c’è una differenza con la Germania (Berlino ha raccomandato il vaccino Astrazeneca solo sotto i 65 anni) ed è questa una decisione che viene presa dal Comitato tecnico scientifico. Questo sul piano operativo chiaramente può complicare un po’ le operazioni perché di fatto sarà necessario ricevere il piano vaccinale, c’è una fetta di popolazione scoperta, ma a questo ci penseranno il ministro e il commissario straordinario Arcuri.

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