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Palermo, bimba di 4 anni e zia folgorate mentre fanno la doccia in un lido: la donna è in coma

Tragedia sfiorata a Palermo, dove una bambina di 4 anni e sua zia di 35 una settimana fa sono rimaste folgorate mentre facevano la doccia in un lido: la piccola ha riportato lievi lesioni ma la donna è tuttora in coma. Sulla vicenda indaga la procura, che ipotizza il reato di lesioni colpose.
A cura di Davide Falcioni
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Tragedia sfiorata a Palermo, dove una bimba di 4 anni e sua zia di 35 una settimana fa sono rimaste folgorate mentre facevano la doccia: la piccola ha riportato lievi lesioni ma la donna è tuttora in coma. L'episodio è avvenuto lunedì scorso, 15 giugno (ma la notizia si è appresa solo oggi) al Lido Italia, stabilimento balneare che si trova in via Messina Marine 630, a Romagnolo. La bambina, che i medici hanno ribattezzato "la miracolata", è stata dimessa dopo 5 giorni mentre sua zia versa ancora in gravi condizioni all’ospedale Buccheri La Ferla. La 35enne è rimasta folgorata. La Procura ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose disponendo il sequestro della struttura balneare.

Intervistata da Palermo today una delle sorelle della 35enne in coma ha raccontato. "Erano le 17.30 e mia nipote era andata a fare la doccia con la zia. L’abbiamo sentita urlare: ‘Aiuto, aiuto!’. Quando mi sono avvicinata ho notato che dalle orecchie della bambina usciva del sangue. Poi mi ha detto: ‘La zia mi ha bruciato tutta’, ma non capivo cosa volesse dire. Ho visto mia sorella per terra, c’era cattivo odore, mi sono attaccata alla porta di legno e l’ho tirata via, prendendo anche io la scossa". In attesa dell'arrivo dei soccorritori, la sorella ha tentato di guadagnare tempo praticando le manovre di primo soccorso. "Le ho fatto la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. A quel punto l’abbiamo caricata in auto e l’abbiamo portata al Buccheri La Ferla dove si trova tutt’ora". La bambina se l'è cavata con lesioni fortunatamente più modeste, anche se la scarica elettrica ha raggiunto il suo cuore.

Sulla vicenda è stato aperta un'inchiesta che al momento ipotizza il reato di lesioni colpose e nella quale sono indagati il gestore e la titolare del lido. Stando a una prima ricostruzione del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dei sostituti Luisa Vittoria Campanile e Giovanni Antoci, l'incidente potrebbe essere stato causato da un boyler difettoso.

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