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Orso ucciso in Abruzzo, indagato confessa: “Sono stato io, ma non volevo”

L’uomo era rimasto ferito nei giorni scorsi proprio a causa di un incontro ravvicinato con un orso.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: Confessa l'indagato – Ha confessato davanti al pm l'uomo indagato con l'accusa di aver ucciso l'orso marsicano in Abruzzo. "Sono stato io ad uccidere l'orso, ma non volevo" si sarebbe giustificato il 57enne, spiegando: "Sono caduto e mi sono partiti dei colpi". L'uomo è un operaio dell'Anas e proprietario di un piccolo pollaio a Pettorano Sul Gizio, paesino alle porte del Parco Nazionale d'Abruzzo. Davanti al procuratore di Sulmona che lo interrogava, l'uomo ha raccontato il momento dell'uccisione dell'orso. Il 57enne ha spiegato di aver subito diversi assalti alla sua struttura che lo avevano impaurito. Per questo giovedì notte avrebbe sparato alla cieca quando ha sentito dei rumori. L'uomo ha spiegato di essere caduto a terra e di aver esploso dei colpi di fucile nel buio senza capire che si trattava dell'orso. La sua versione dovrà essere verificata. L'indagato ora rischia una condanna da 4 mesi a 2 anni.

C'è già un indagato nell'inchiesta per la morte dell'orso marsicano trovato ucciso venerdì scorso nel Comune di Pettorano sul Gizio, in Abruzzo. L'uomo, un operaio 57enne, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura con l'accusa di uccisione di animale di specie protetta con arma da fuoco. Appena ieri infatti l'esame necroscopico sull'animale, ordinato dalle autorità e condotto dai veterinari di Grosseto, aveva confermato che ad uccidere l'orso erano stati dei colpi di fucile. L'uomo è entrato subito nel mirino degli uomini del Corpo forestale dello Stato, a cui sono state affidate le indagini, per via di un particolare. Il 57enne infatti era rimasto ferito nei giorni scorsi proprio a causa di un incontro ravvicinato con un orso nella stessa zona che poi ha ucciso delle galline.

Sequestrati i fucili

Nei confronti dell'indagato l'autorità giudiziaria ha ordinato una perquisizione domiciliare durante la quale gli agenti forestali hanno sequestrato sei fucili a canna liscia e due a canna rigata. L'ispezione portata a termine nella tarda serata di giovedì serve per un futuro controllo dei fucili in modo da accertare se siano compatibili con i colpi che hanno ucciso l'orso. Le armi sequestrate per il momento però sono state lasciate in casa del possessore con i sigilli. Il Corpo forestale inoltre ha prelevato anche alcune piume appartenenti alle galline che un orso aveva ucciso dopo l'incontro ravvicinato con l'indagato, e campioni di mangime che l'allevatore dava da mangiare alle galline. A quanto si apprende, infatti, gli accertamenti sull'animale hanno stabilito che all'interno dello stomaco dell'orso ucciso c'era del mangime per galline.

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