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Orbassano, uccide la figlia disabile con colpi di martello alla testa: a dare l’allarme il marito

Dramma a Orbassano, in provincia di Torino, dove una donna disabile di 44 anni., Silvia Ronco, è stata uccisa con colpi di martello alla testa nel suo appartamento di via Gramsci. A compiere il delitto sarebbe stata la mamma 80enne, che ha anche tentato il suicidio, davanti agli occhi del marito che ha lanciato l’allarme: “Venite, mia moglie ha ucciso mia figlia”.
A cura di Ida Artiaco
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Macabra scoperta intorno alle 8 della mattina di oggi, domenica 8 dicembre, a Orbassano, in provincia di Torino: una donna disabile di 44 anni, Silvia Ronco, è stata trovata morta e con colpi di martello alla testa dalle forze dell'ordine. È successo in un appartamento di via Gramsci 36. Sul posto anche la sezione Investigazioni scientifiche del nucleo investigativo per il sopralluogo, mentre cominciano ad arrivare le prime informazioni sul delitto. Ad ucciderla, probabilmente, la madre di 85 anni, Maria Capello. L'arma utilizzata è stata rinvenuta sul comodino della camera da letto.

Stando a quanto riportato da Repubblica, il dramma si sarebbe consumato nel corso della notte. Madre e figlia dormivano insieme. Il padre e marito in un'altra stanza, per questo si sarebbe accorto del dramma soltanto stamani, al risveglio. L'uomo, che ha 87 anni, ha poi dato l'allarme ai carabinieri: "Venite, mia moglie ha ucciso mia figlia". Ma il condizionale è d'obbligo, dal momento che sono ancora in corso accertamenti su quanto successo questa mattina. La donna sospettata dell'omicidio della figlia si trova al momento ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Orbassano per avvelenamento. Pare infatti che, secondo una prima ipotesi, dopo aver ucciso la figlia avrebbe ingerito dei farmaci per togliersi la vita. È possibile che la donna abbia deciso in questo modo di mettere fine alle sofferenze della 44enne, preoccupata anche dal fatto che prima o poi sarebbe rimasta da sola ad affrontare la malattia, quando sia lei che il marito sarebbero deceduti. La vittima, affetta da una grave disabilità sin dalla nascita, era da luglio ospite di una comunità di Collegno, anche se nei weekend tornava a casa.

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