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Ora legale tutto l’anno, le preoccupazioni degli esperti: “Aumenta rischio di diabete e obesità”

Le preoccupazioni della Società italiana di Endocrinologia circa la proposta di passare all’ora legale permanente in Italia, cioè di mantenere le lancette un’ora avanti tutto l’anno senza ora solare: “Potrebbe rivelarsi deleteria, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare”.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre si avvicina del passaggio dall'ora legale all'ora solare, che quest'anno avverrà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, quando le lancette saranno spostate indietro di un'ora, dalle 3 alle 2, continua il dibattito sulla sua abolizione.

La proposta di passare all'ora legale permanente, cioè di mantenere le lancette un'ora avanti tutto l'anno, potrebbe infatti rappresentare una possibile soluzione al rincaro delle bollette ma anche avere alcune ripercussioni negative sulla salute.

È quanto emerge da alcuni studi effettuato negli Stati Uniti dove nel marzo scorso con il Sunshine Protection Act democratici e repubblicani si sono trovati d'accordo nel chiedere che l'ora legale diventi permanente.

In particolare, secondo gli esperti che hanno lavorato alle ricerche, mattine più buie e sere più luminose potrebbero avere effetti negativi sulla quantità di sonno e di conseguenza anche sul rischio di obesità, sovrappeso e malattie metaboliche come il diabete, con effetti deleteri anche sul cuore.

Preoccupazioni condivise dagli esperti della Società italiana di Endocrinologia (SIE), riuniti in occasione degli Incontri italiani di Endocrinologia e Metabolismo, a Napoli da oggi al 10 settembre.

Come ha spiegato Annamaria Colao, presidente SIE e ordinario di Endocrinologia all'Università Federico II di Napoli, "conservare l'orario estivo tutto l'anno consentirebbe di evitare tutti quei disturbi derivanti da alterazioni del ritmo circadiano per il passaggio ora legale/ora solare, che riguardano un'ampia fascia di popolazione".

Secondo Colao, "l'impatto potrebbe essere positivo soprattutto sui bambini che godrebbero di un'ora di più all'aria aperta e fare così più movimento  – ma, a fronte di questi benefici l'ora legale permanente può essere poco ‘in sincronò con l'orologio biologico e rivelarsi perciò deleteria, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare".

Colao ha in particolare evidenziato che "rivalutando studi condotti mettendo a confronto persone che vivono all'estremità Est e a quella Ovest di uno stesso fuso orario, ci si è accorti che chi vive a ridosso del fuso più occidentale, e quindi è in una situazione più simile a quello che si avrebbe con l'introduzione dell'ora legale permanente, in media dorme di meno, dati dell'American Time Use Survey, per esempio, riferiscono che a Ovest si riposa circa 20 minuti in meno ogni notte, ovvero si dorme 115 ore in meno all'anno; è più probabile avere un sonno insufficiente, inferiore alle 6 ore per notte, e tutto ciò si traduce, oltre che in un calo del 3% della produttività, in una probabilità dell'11% più alta di essere in sovrappeso e del 21% di andare incontro a obesità e diabete".

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