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Ora legale ha effetti negativi sulla salute che possono durare mesi, per esperti va abolita

L’ora legale ha effetti negativi per la salute che possono durare per diversi mesi da quando entra in vigore e per questo secondo gli esperti andrebbe abolita. Lo scrivono in un editoriale sulla rivista Jama Neurology quattro ricercatori della Vanderbilt University e della University of Pennsylvania: “Non è un’ora due volte l’anno, è un disallineamento dell’orologio biologico per otto mesi l’anno”.
A cura di Susanna Picone
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Il cambio dell’ora non fa per niente bene alla salute. Ogni volta che dobbiamo spostare le lancette dell’orologio è possibile che si manifestino alcuni sintomi come stanchezza, inappetenza, irritabilità tipici del cambiamento del proprio ritmo sonno-veglia e per questo, secondo gli esperti, il cambio dell’ora andrebbe abolito. Di recente hanno affrontato questo tema quattro ricercatori della Vanderbilt University e della University of Pennsylvania, che in un editoriale sulla rivista Jama Neurology tentano di spiegare appunto perché dovremmo abbandonare la consuetudine di cambiare l'orario. L'ora legale – secondo gli esperti – ha effetti negativi per la salute che possono durare per diversi mesi da quando entra in vigore. Il cambio del'ora, scrivono gli autori nel loro editoriale, può essere associato a un aumento del rischio di attacchi cardiaci e di ictus, e riduce in media il sonno di 15-20 minuti nei giorni successivi all'entrata in vigore, un effetto che può aumentare anche il rischio di incidenti stradali. Inoltre, secondo quanto si legge nell’articolo dei quattro ricercatori, su alcuni soggetti più fragili, come per esempio i bambini con autismo, gli effetti negativi permangono per settimane e anche per mesi.

“Le persone pensano che una transizione di un'ora non sia niente di che, che si può superare in un giorno, ma quello che non capiscono è che il proprio orologio biologico non è più sincronizzato con la luce”, è quanto spiega Ann Malow, uno degli autori dell’articolo. A suo dire non si tratta di un'ora due volte l'anno, ma di “un disallineamento dell'orologio biologico per otto mesi l'anno”. E ancora: “Quando parliamo di ora legale e di relazione con la luce naturale stiamo parlando di impatti profondi con l'orologio biologico, ben radicato nel cervello, e quindi ci sono impatti sulle funzioni cerebrali come l'energia o la vigilanza”.

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