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Open Arms, tutti i migranti sbarcati a Lampedusa: si indaga per omissioni di atti d’ufficio

Dopo 19 giorni in mare tutti i migranti che erano a bordo della nave Open Arms sono potuti finalmente sbarcare a Lampedusa. Urla di gioia sia a bordo dell’imbarcazione sia sul molo dove ad attenderli c’erano diversi attivisti. La magistratura ha sequestrato la nave e aperto una inchiesta per omissione e rifiuto di atti d’ufficio.
A cura di Antonio Palma
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Dopo quasi venti giorni di polemiche, trattative e momenti di tensione, tutti i migranti che erano a bordo della Open Arms sono finalmente sbarcati a Lampedusa. L'attracco della nave e lo sbarco sulle banchine è avvenuto intorno alla mezzanotte tra martedì e mercoledì. I migranti sono stati accolti da applausi e urla di incitamento da diversi attivisti presenti sul molo. I migranti sono stati subito assistiti dalle autorità sanitarie e trasferiti nel centro di accoglienza sull'Isola. Non sono mancate però le contestazioni da parte di un piccolo gruppetto guidato dalla leghista Angela Maraventano all'uscita dei bus con i migranti. La nave invece è stata sequestrata e sarà trasferita al porto di Licata dove si trovano le altri navi delle organizzativi umanitarie che hanno subito la stessa sorte.

La svolta sulla Open Arms è arrivata nella tarda serata di martedì con l'intervento della magistratura che ha ordinato l’evacuazione immediata dei migranti sull'Isola e il relativo sequestro della nave della ong. "Dopo 19 giorni prigionieri sul ponte di una nave, tutte le persone a bordo toccheranno la terra ferma. Finalmente l'incubo finisce e le 83 persone rimaste riceveranno assistenza immediata", hanno annunciato su Twitter da Open Arms mostrando un video di urla e gioia a bordo della nave. La decisione della Procura  di Agrigento è arrivata dopo aver constatato la difficile situazione che si era creata a bordo e che nelle ore immediatamente precedenti aveva spinto molte delle persone a boro a lanciarsi in mare per raggiungere la riva a nuoto con grave rischio per la loro vita. Il via libera all'attracco della Open Arm  è scattato  a seguito di un vertice urgente che si è svolto presso la Capitaneria di Porto di Lampedusa tra il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e i vertici della Capitaneria.

Prima della decisione lo tesso Patronaggio era salito a bordo dell'imbarcazione ferma davanti a Lampedusa per una ispezione e aveva portato con sé uno staff di medici per accertare le condizioni igienico sanitarie a bordo della nave che ormai era in navigazione da quasi venti giorni senza poter attraccare. Sul caso la magistratura ha aperto anche un nuovo fascicolo di indagine ipotizzano il reato di omissione e rifiuto di atti d'ufficio anche se al momento contro ignoti e senza indagati. Lo sbarco infatti è stato disposto per "per evitare che il reato sia portato a ulteriori conseguenze".

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